L'articolo di Lidia Fassio: Lo specchio di Psiche - Proiezioni e conoscenza di sè.

Libreria Esoterica Roma Harmonia Mundi

 

Lo specchio di Psiche: Proiezioni e conoscenza di sè

 

Di  Lidia Fassio

 

(Sintesi di una conferenza tenuta a Verona nel novembre de 2007)

 

La conoscenza di noi stessi inizia nell'infanzia allorchè le persone intorno a noi cominciano a rimandarci  in molti modi il riflesso di ciò che siamo. Ciò mostra che abbiamo necessità di crescere attraverso uno “specchio” per mezzo del quale,  col passare degli anni,  impariamo a vederci e a conoscerci. 

Il bambino, fino ad un anno e mezzo di età, percepisce se stesso  tramite gli occhi del mondo  e solo più tardi inizia a sviluppare un'autentica consapevolezza di possedere una  identità distinta e  separata da quella della  madre e degli altri; ci vorranno  circa 30 anni perché si renda consapevole di essere portatore di unicità e specialità. La nostra individualità, astrologicamente  rappresenta da Sole, Luna, Venere, Mercurio e Marte, non nasce insieme alla nascita fisica, ma in un momento successivo, quello che la psicologia evolutiva pone approssimativamente intorno ai 6-8 mesi “nascita psicologica”.  Prima di tale età il bambino continua a rimanere, da un punto di vista psicologico, completamente unito alla madre, all'interno di una simbiosi in cui sono  un’unità indistinta ed indifferenziata. Tale simbiosi risulta fondamentale e funzionale e lascerà nel bambino  un’idea precisa di come si sta “dentro ad una relazione intima” in un clima di serenità, sostegno e sicurezza appartenendo a qualcuno; chiaramente  il bambino  attraverso la simbiosi, continuerà a cogliere  l'eredità psicologica materna ben  indicata nel tema natale dalla Luna.

Quindi, ben prima che egli impari a riconoscere la madre come una persona staccata da lui, ha incamerato una serie d'informazioni su di lei e sul mondo esterno, da lei filtrato. Il tema natale ci mostra infatti l'imprinting che il bambino ha ricevuto durante i mesi della gravidanza e nei sei mesi successivi   fasi in cui le immagini interne si sono costruite attraverso la  “holding e il  maternage”  uno degli archetipi fondamentali che in astrologia è simboleggiato principalmente  dalla Luna e da Venere  dato che a noi manca un simbolo importante quale quello della Grande Madre identificabile nella X Proserpina morpurghiana.

Tutto ciò dimostra che non veniamo al mondo come contenitori vuoti, dentro ai quali i genitori possono riversare qualsiasi cosa, bensì già forniti di un preciso bagaglio archetipico, il che sfata uno dei miti dell'astrologia che vorrebbe che una Luna dissonante corrisponda invariabilmente ad una madre prevaricatrice o negativa.

La madre, o più correttamente il “materno”, psicologicamente parlando è qualcosa di più di ciò che il bambino ha potuto esperire coscientemente nella relazione con lei ma, soprattutto, è qualcosa di più antico.

Jung ci ha fatto comprendere che la psiche individuale ha radici ben piantate dentro alla psiche collettiva -  chiamata  inconscio collettivo – che è una sorta di  “contenitore-generatore”  di tutte le immagini archetipiche, sulle quali, mano a mano che il bambino cresce, si innestano via via quelle  personali.

Questo vuol dire che dentro di noi possediamo modelli e principi  archetipici che stanno alla psiche come l'istinto sta al corpo biologico; il fine dell'istinto è quello di farci sopravvivere, tant'è che nella prima parte della vita si manifesta in modo estremamente coercitivo, obbligandoci a soddisfare le necessità primarie e dimostrandosi perfettamente in grado di dirigerci. Su di essi si baserà poi il rapporto che ognuno di noi intrattiene con il bisogno di sopravvivere,  con  la rabbia, con l'aggressività e con il potere e le motivazioni.Lo stesso vale per gli archetipi che sono campi di informazioni preesistenti che guidano e dirigono i nostri comportamenti, i nostri pensieri, affetti ed ideali; se pensiamo alla Luna, incontriamo  l’ archetipo del “prendersi cura”  di sè e degli altri, del sentire personale, del  nutrire, far crescere e contenere, qualcosa che guiderà soprattutto le donne a trovare la loro femminilità, a creare relazioni e a nutrire e far crescere i figli.Questo archetipo, pur avendo moltissime variazioni sul piano personale trasmette però il bisogno di continuare a perpetuare la vita  sul piano biologico,  emotivo e spirituale.

Mentre Jung definisce “ animus”  il maschile nella psiche di una donna, e “anima”  la parte femminile nella psiche di un uomo, i neojunghiani sostengono che entrambe le istanze appartengono alla psiche di ogni individuo, che si trova quindi già in partenza  “completa e portatrice” di entrambe le istanze psicologiche, esattamente come contiene entrambe le energie sul piano biologico;  pertanto,  qualsiasi soggetto, anche se cresciuto  senza mai aver conosciuto la “madre”, curato e nutrito solo da uomini, avrebbe comunque al suo interno un set di immagini archetipiche di “maternage”, poichè esse sono innate e arrivano dall’ancestrale  bagaglio dell'inconscio collettivo. Noi che facciamo astrologia possiamo confermare questa visione in quanto sappiamo che ogni maschio sarà portatore di Luna così come ogni donna sarà portatrice di Sole.

Questo significa che, qualsiasi aspetto coinvolga i luminari, non sarà  da imputarsi direttamente ed esclusivamente  al comportamento dei genitori  poiché in esso  vi è racchiuso anche  ciò che è stato ereditato dalla famiglia e dalla razza, su cui si sono inseriti successivamente  i  contenuti personali che saranno poi rielaborati durante la vita.

 

Una Luna quadrata a Saturno o Plutone non esaurirà i suoi significati nella lettura di atteggiamenti da attribuirsi alla madre. L'aspetto astrologico ci parla infatti di una specie di filtro attraverso il quale il bambino  guarderà fin dall'inizio la madre, la quale poi, potrà avere  potenzialità e qualità completamente trascurate dal figlio che, invece,  è focalizzato  solamente su quelle che il filtro permetteva di vedere e che saranno in perfetta sintonia con i suoi personali contenuti interni.

È chiaro che l'opposizione e la quadratura sono aspetti che indicano l'esistenza di una discrepanza tra l'aspettativa del bambino e ciò che invece può aver incontrato  attraverso la  madre esterna. Con l'aspetto armonico ci sarà una maggiore affinità con la madre ed una miglior opportunità di veder riconosciuti i bisogni, il che significa che qualunque sia l'archetipo coinvolto, la madre avrà maggiormente “aderito” alle immagine interne mentre, laddove compaiono quadrature ed opposizioni, può esserci la lettura  che la madre si è discostata dalle aspettative e dai bisogni  del figlio, per cui vi sarà un'esperienza di difficoltà rispetto al contenimento emotivo e al nutrimento, qualcosa che creerà problemi futuri nell’individuare e  soddisfare i  bisogni e nell’andare facilmente verso una intimità emotiva.

Sottolineo ancora una volta che il tema natale non è mai  deterministico e che pertanto,  ogni difficoltà al suo interno,  richiede lavoro ed elaborazione ma proprio per questo è possibile comprendere e mediare, quando non addirittura  risolvere i problemi che si evincono, poichè ciò che all'inizio può apparire complicato, è tale solo finchè permane  l'incapacità  da parte dell’IO di integrare qualcosa.

Laddove quindi vi siano quadrature e opposizionisiamo in presenza di  conflitti tra due o più parti di noi stessi che non riescono a cooperare e di conseguenza creano una scissione interna che provoca un dolore lacerante,  poichè quando l'aspetto è dinamico, la sofferenza è molto evidente  e l’IO deve necessariamente operare un taglio con una parte di sè.

Personalmente ritengo che la natura degli aspetti non sia così  nettamente definibile  e che pertanto non necessariamente un trigono debba essere considerato sempre  positivo e una quadratura sempre negativa; infatti, anche  se il primo favorisce un maggior   scorrimento tra le energie in gioco, non è detto però che la persona sappia utilizzare al meglio il potenziale e, soprattutto, che ne sia cosciente. Il grado di positività di un aspetto è infatti riconoscibile nella misura in cui esso lavora a favore della personalità e non contro di essa, ovvero è riferibile al grado di integrazione pertanto, se un trigono non è integrato nell’Io, potrebbe lavorare in maniera problematica quanto una quadratura.

Il tema natale rappresenta le  tante parti di noi che devono essere messe in comunicazione ed armonizzate; le parti sono le funzioni archetipiche rappresentate dai pianeti. Talvolta il conflitto in un tema nasce invece dalla difficoltà nell'integrare due principi che sono in mutuo disaccordo, seppur non attraverso pianeti dissonanti tra loro.Ad esempio, un nucleo di pianeti in Toro che occupi l’undicesima casa indicherà un conflitto anche se non rappresentato da  opposizioni o quadrature.

Le parti che non sono integrate sono quelle che verranno facilmente proiettate. Siccome la nostra psiche tende all'unità avrà bisogno di farci riconoscere le zone inconsce al fine di farcele scoprire ed utilizzare a maggior ragion se sono conflittuali o se non sono state accettate e capite dal mondo intorno a noi e, di conseguenza, da noi.

Durante il processo di educazione, le varie parti di noi si scontrano  con l'approvazione o la disapprovazione di genitori, insegnanti e società e quindi,  l'unità iniziale di cui è naturalmente dotato ogni bambino,  inizia a scindersi e quando arriverà a 24 o 25 anni, ovvero l'età in cui dovrà iniziare a scoprire  chi veramente è, si troverà  diviso, parcellizzato e pieno di conflitti.

Non è rimasta che una piccola parte di ciò che potenzialmente era all'inizio:  quella in cui fino a quel momento si è  riconosciuto  e che chiama “IO”.

Il resto è finito nell'inconscio. Tutte le parti rimosse, che comunque ci appartengono e definiscono la nostra identità, dovranno in qualche modo tornare a farsi riconoscere dall’ IO che, pian piano scoprirà di non avere un’identità completa ma di essere limitato e piccolo; allora potrà andare alla ricerca di sé stesso.

Non a caso i maestri spirituali parlano di “risveglio” e non di scoperta, poichè quando nasciamo siamo un intero che a causa dei percorsi educativi  e della polarità cominciamo ad ignorare per vivere solamente  alcuni lati di noi.

Nel tema natale il momento della nascita è mostrato dall'Ascendente; in quella fase, attraverso il taglio del cordone ombelicale,  “dividiamo la vita personale da quella collettiva e materna” e, man mano che andremo avanti nel nostro viaggio affrontando le case successive, impareremo a dividerci “psicologicamente” e poi “emotivamente” da lei e dall’unità. La prima separazione è comunque critica, tant'è che sono coinvolti pianeti come Plutone e Marte che ci portano a capire cosa può essere successo nel momento del primo taglio. La presenza di Plutone è lì a ricordarci che la nascita è anche la prima esperienza di perdita della nostra vita: il momento  in cui viviamo la scissione dall'unità;  da quel momento in poi c'è qualcosa  di noi che manterrà  memoria di quell’ unità rappresentata da Nettuno e dalla dodicesima casa.Sarà però quel ricordo inconscio a ricordarci la sensazione di  incompletezza spingendoci ad entrare nella  vita per ricercare l'unità perduta, quella che illusoriamente  ricercheremo prima di tutto attraverso i partners e la fusione amorosa.

E’ Nettuno, che ci ripete incessantemente che non siamo isolati e soli, perché, prima di venire al mondo abbiamo già fatto parte di un'unità che, prima o poi, dovremo ritrovare.

Nelle prime sei case sotto l'orizzonte l'individuo si divide via via  dalla totalità. Nella prima e seconda casa dividiamo il nostro corpo dal tutto, prendendo coscienza che ne abbiamo uno nostro e che  non è lo stesso di nostra madre. E’ sull’asse IIa – VIIIa  che avviene la seconda grande divisione: infatti, in questa casa compaiono ancora una volta Plutone e Marte a ricordare il dolore e la lacerazione che il bambino prova davanti a questa nuova faticosa separazione. Stavolta, seppur a livello psichico egli esperimenta quella che Freud chiamava  “l’angoscia primaria”  dovuta all’espulsione  dalla simbiosi;  allo stesso tempo ci sarà anche una grande conquista:  prenderà coscienza di “possedere” anche delle cose sue, tra cui.. il corpo, una sua identità e un suo piccolo potere di affermazione.

Nella fase successiva, quella della casa terza, impara a parlare, ad apprendere e capisce di avere anche una mente sua, diversa e separata da quella altrui.Sperimenta inoltre il suo potenziale giacchè ogni sua azione andrà ad influenzare anche il mondo circostante, su cui  ha un impatto netto e diretto.

Sull'asse della casa quarta decima  divide invece le sue emozioni  da quelle dei suoi familiari e trova le sue radici e le sue prime forme di autonomia.

Quando arriva alla  casa sesta è ormai completamente frammentato o meglio, conosce tante piccole parti di sè.Durante tutto questo percorso ha  però capito bene cosa era accettato e cosa no all'interno dell'ambito familiare in cui è cresciuto, per cui, molti lati della sua personalità, pur  piacevoli e positivi, saranno però trattenuti o negati in quanto non potranno essere espressi  liberamente.

Siccome entro i 4 anni un bambino sperimenta tutte le sue modalità di essere, quelle che ricevono una risposta negativa dall'ambiente saranno da lui investigate; alcune verranno  negate, altre invece manipolate e trasformate.

Ciò è particolarmente riscontrabile dal contatto di Plutone con i pianeti personali, che falsa i modi di esprimersi propri delle varie funzioni. Ad esempio la combinazione Plutone-Venere indica che la persona non ha potuto manifestare ciò che le piaceva realmente  ed avrà probabilmente dovuto fingere di apprezzare cose contrarie alla sua natura,  poichè si rendeva conto di non poter ottenere altrimenti l'approvazione del mondo circostante.

Gli aspetti dei pianeti personali indicheranno proprio da dove il soggetto dovrà partire una volta giunto ai 25 anni.

Sarà importante capire se  sarà in grado di accettarsi oppure no e questo andrà fatto  partendo dall'analisi dei pianeti da Saturno in poi, perchè sono quelli che si incaricano  di mettere in atto le necessarie difese. Se si ha a che fare con una situazione di blocco e limitazione, sarà coinvolto Saturno, che come meccanismo di difesa, attua la negazione delle realtà dolorose.

Se vi è invece di mezzo Urano, la tendenza sarà quella di razionalizzare le cose che risultano spiacevoli o di difficile comprensione, poichè Urano stimola la persona ad usare la razionalità  per filtrare la realtà, escludendo però nel contempo la parte emotiva; in questo caso, intorno ai  25 anni si avrà una mente che funziona brillantemente ma non si riusciranno mai ad agganciare e a portar fuori le emozioni.

Se è coinvolto Nettuno, vi sarà la propensione a distorcere la realtà. I nettuniani tendono a crearsene una propria, soprattutto se quella che hanno vissuto non era piacevole; si abituano a  fuggire in un mondo tutto loro sconfinando spesso e volentieri nella fantasia e nell’irreale, finchè arriva il momento in cui non sono  più in grado di distinguere bene il primo dai secondi.Non credo invece che i nettuniani siano bugiardi;  semplicemente non sanno cosa vogliono e soprattutto non sanno chi sono, non hanno confini e confondono per lo più la realtà con la fantasia: la loro mente è spesso annebbiata e dispersiva.

Un aspetto Mercurio Nettuno indica una persona che ha  difficoltà nella valutazione delle cose, perchè non ha creato un confine sano e netto tra la realtà  concreta ed il mondo dei sogni, poiché, ovunque sia posto Nettuno, segnala problemi con i confini psichici. E quanto più il bambino ha percepito difficile la situazione domestica, tanto più ha dovuto rifugiarsi nella fantasia, tanto meno saprà riconoscere la realtà una volta adulto. Spesso viene anche  detto giustamente che il nettuniano idealizza ma, bisogna pensare che, anche in questo caso, si trova a cercare di colmare dei vuoti in quanto ha vissuto l’ assenza e l’inconsistenza delle figure di riferimento e quindi, prima ha inventato e poi idealizzato ciò che mancava nella sua vita. Dunque dovremo tenere conto che nel leggere i genitori attraverso Nettuno, non si vedranno mai tali figure, ma dei pallidi riflessi  perchè il pianeta crea costantemente una nebbia che sfuma i contorni di ciò che si ha di fronte. È per questo che a distanza anche di molto tempo un nettuniano è in grado di dare più versioni, completamente diverse tra loro, di un genitore, perchè egli non possiede e non può fermare  la reale immagine di lui, è come se la dovesse ricreare tutte le volte. Possiamo affermare allora che tutte queste parti di noi che per molte ragioni non abbiamo potuto riconoscere, finiscono nell'inconscio in attesa che prenda il via il processo di individuazione che  ricomporrà la personalità attraverso un percorso che ci permetterà di riappropriarci dei nostri “pezzi” sconosciuti.

Tale “percorso” è rappresentato dal percorso che va dal Discendente alla dodicesima casa: ma sarà proprio la settima casa quella che catalizzerà  il maggior numero di proiezioni insieme ai punti non sviluppati e non integrati della nostra personalità. Ciò che c'è in settima casa  sarà oggetto delle più importanti  proiezioni perché li c’è quello  che meno conosciamo di noi stessi. La settima casa infatti non indica il partner che incontreremo,  bensì  il tipo di proiezioni che cercheremo di riprenderci attraverso i nostri compagni.

In loro  vedremo un riflesso dei nostri contenuti che, inevitabilmente,  scambieremo per la reale essenza del partner. La proiezione sarà quindi la modalità attraverso la quale il nostro inconscio tornerà a casa e si riapproprierà di tutto ciò  che abbiamo dovuto lasciare indietro.

Le proiezioni si leggono nel tema natale, ma si riscontrano anche moltissimo nei transiti, poichè ognuno di essi andrà ad agganciare un qualche tipo di archetipo rimosso o ancora da esplorare. Ad esempio,  durante un transito di Nettuno si incontreranno per lo più  nettuniani, perchè l'inconscio ha deciso che è giunto il momento di riconoscere  ed integrare alcune qualità di quel pianeta.

Giacchè la proiezione agisce attraverso l'attrazione di ciò che si nega di sè stessi o di ciò che ancora non si conosce, ci si sentirà attratti proprio da quelle qualità che si rinnegano, si odiano o si amano. La caratteristica principale della proiezione sta nell’ essere sempre accompagnata da emozioni molto intense quindi è sempre bene chiedersi perchè la tal persona ispira sentimenti tanto forti, nel bene e nel male, poichè questa riflessione può fornire indicazioni molto interessanti su quanto è  rimosso in noi.

Se l'emozione non esiste o è molto leggera, probabilmente lo scambio è scevro di proiezioni, ma se la persona o i suoi comportamenti ispirano sentimenti negativi molto forti, significa che in quel momento ha catalizzato una parte di noi. Nel caso in cui ad esempio mal si sopportano le persone invidiose, ci si dovrà probabilmente occupare della propria invidia; la stessa cosa può accadere  anche con le parti positive ad esempio  qualora sia stato rinnegato  un lato artistico, ci si innamorerà probabilmente sempre di artisti.

Una donna  che nel tema presenti un Sole-Nettuno, sarà attratta puntualmente dal poeta, dal tossicodipendente, dal malato di mente, dall’uomo fragile e sensibile o  dall'alcolista e questo perchè non conosce il  lato nettuniano di sé e, soprattutto non conosce la propria creatività o la propria dipendenza che dovranno essere riportate alla luce attraverso una serie di incontri rappresentativi.

Anche i transiti attivano le proiezioni, per cui  durante un passaggio di Saturno, si attiverà  un'energia che ci chiama ad essere più maturi e strutturati, che  vuole che ci si metta maggiormente in gioco assumendoci più responsabilità. Ecco quindi che se non si riesce ad evocare quella parte in sè stessi, ci si potrebbe innamorare di una persona più vecchia e più matura, perchè in questo modo si sarà obbligati ad iniziare a girare intorno ad un proprio contenuto psichico precedentemente non riconosciuto o non elaborato.

 

Prima di arrivare ad una proiezione vera e propria, si mettono in atto due meccanismi di difesa: il primo è la rimozione, il secondo è lo spostamento. Se per esempio il contenuto psichico rimosso è “Marte-aggressività-affermazione di sé”, significa che  nell'infanzia ci si è scollegati da questo archetipo e quindi non lo si utilizza in modo chiaro e diretto ma si mettono in atto  altri strumenti per ottenere ciò  che si vuole e di cui si ha bisogno. L’IO  ha quindi dedotto che  Marte non andava bene e lo ha respinto nell'inconscio, pronto per essere spostato su una persona esterna che lo incarnerà e rappresenterà.  Il soggetto potrà così  riconoscersi in una persona sempre tranquilla e disponibile che non crea problemi e che è accomodante anche contro i propri desideri poiché, se non si utilizza Marte, si useranno  molto di più gli strumenti di Venere e si imparerà ad ottenere le cose con la seduzione e la manipolzione.Marte però non sarà disponibile a rimanere in disparte per tutta la vita e cercherà una strada per uscire allo scoperto. 

Ecco dunque che il soggetto inizierà ad attrarre persone marziane, molto volitive ed aggressive e la proiezione  sarà agganciata da coloro che utilizzano il loro Marte  in modo persino eccessivo e così l’incastro sarà perfetto. Una proiezione avviene  sempre tra due persone che hanno la medesima dinamica, semplicemente rovesciata. Chi non utilizza Marte dovrà necessariamente incontrare una persona che lo usa troppo. Anche l'altro a sua volta attiverà le proiezioni, ma ciò che sposterà fuori non sarà più Marte, di cui egli è  l'interprete, ma qualche altro archetipo che non sa esprimere. E’ così che tra milioni di individui ognuno di noi è destinato ad incontrare proprio la persona che ha i contenuti a perfetto incastro con i nostri.

In questo gioco reciproco di proiezioni, la persona che sposa un “marziano”, verrà necessariamente a contatto con il tema dell'aggressività, e  prima o dopo sarà  costretta a tirare fuori il proprio Marte, non fosse altro che per difendersi, o magari per riuscire ad affermarsi un po’ di più nella vita o  nella coppia.

Imparerà così che anche lei possiede un Marte, che anche lei ha forza e pertanto  può farsi valere ed affermarsi nel mondo.

Quando il  bambino inizia ad utilizzare l’aggressività chiaramente esibirà il suo  Marte; se viene vissuto in maniera negativa dall’ambiente l’unica possibilità sarà inibirlo senza imparare ad usarlo.

Nei temi femminili ovviamente il pianeta è ancora  più complesso da interpretare, e così spesso le donne lo reprimono o lo utilizzano in maniera negativa per lo più per autoledersi e per somatizzare,  mentre un uomo può dirigerlo contro gli altri, poiché abituato da sempre a dover esibire la forza e l’aggressività;  nonostante ciò, ad esempio, un Sole quadrato a Marte troverà  difficile adoperare bene la propria forza. Un uomo lo userà probabilmente in eccesso, mentre una donna non lo utilizzerà affatto ed ecco allora che attirerà un partner marziano. Per fortuna da dieci o vent'anni a questa parte  le donne tendono a proiettare molto meno il loro Sole e il loro Marte mentre fino a qualche decennio fa, descrivendo ad una donna le caratteristiche del suo Sole, rispondeva invariabilmente parlando del marito o del padre, che incarnavano la proiezione del radix, tanto che gli avvenimenti suggeriti dai transiti sul suo luminare accadevano invece agli uomini in questione.

Oggi, al contrario, sono  gli uomini  a proiettare  la loro Luna, poichè non riescono ancora a vivere la loro emotività, la loro capacità di prendersi cura e di stare realmente dentro ad un'intimità. Ogni proiezione ha però un problema di fondo: dura un  tempo limitato poichè ha come finalità  quella di farci riprendere qualcosa di nostro che non utilizziamo, per cui non va oltre ad un determinato tempo dopo di che “cade”.

Una volta le proiezioni sui compagni duravano circa sette anni, corrispondenti al ciclo di Saturno, che segnalava infatti la  “caduta”  e la conseguente profonda crisi che viveva la coppia. Ora le proiezioni durano molto meno, circa due anni e mezzo, ovvero il tempo che statisticamente  dura una coppia, il che significa che la proiezione cade  non appena Saturno cambia di segno. Alla fine di quel tempo ognuno dovrebbe  riprendersi la sua parte.

Per un po'  l'immagine, il contenuto che viene riversato sull'altro, viene in qualche modo recepito ed accettato per cui  il partner si comporta nel modo richiesto dalla proiezione dell'amato, ma nel momento in cui il soggetto non riesce a riprendersi la sua proiezione -  per tornare all'esempio precedente, a sviluppare il suo Marte - accade che  inizierà ad odiare nell'altro proprio quella qualità che prima tanto amava, tant'è che nelle  terapie  relazionali  si dice che le coppie si separano per lo stesso motivo per cui s'innamorano.

Pertanto, se ci s'innamora di un uraniano, proprio perchè è anticonvenzionale, eclettico, diverso, sordo alle regole, ci si è in realtà innamorati di una propria parte vista in quest'uomo;  il punto è che se  non riprendiamo le nostre parti, la proiezione cade e l'incanto dell'innamoramento cessa con essa e finiamo per pensare che l’altro sia cambiato e che, proprio quei tratti che tanto ci avevano attratti diventeranno insopportabili.

La fine delle proiezioni apre  una grande opportunità alla coppia, oppure ne segna l’inesorabile il declino. Tale fase dovrebbe infatti obbligare entrambi a lavorare su quanto è stato  fino a quel momento negato di sé, ma se ciò non accade  la coppia si incrina e si separa. Ciò che è però fondamentale notare, è che, nel caso,  i due ritroveranno partner assolutamente identici, portatori delle medesime caratteristiche. La coazione a ripetere è infatti indissolubilmente legata alle proiezioni, poichè ogni psiche è ossessiva e fino a quando non ha risolto un problema continuerà a tornarci sopra.

Tutto ciò è perfettamente leggibile nel tema natale. Innanzitutto si deve analizzare la casa settima, che dà importantissime indicazioni, in quanto la persona proietterà in primis le caratteristiche del segno e dei  pianeti che lì sono ubicati. Altri punti di proiezione sono soprattutto le opposizioni  poichè corrispondono  a grandi  conflitti e a conseguenti scissioni in cui un lato cade  nell’inconscio pronto a riemergere, appena potrà, attraverso la proiezione. Quindi se è presente un’opposizione tra  Marte-Saturno, la persona potrebbe identificarsi nel primo e trovare Saturno lungo tutta la propria strada, in mariti, capi, autorità, persone che bloccano e pongono limiti di ogni genere. È per questo motivo che l'opposizione è in un certo senso più semplice da vivere del quadrato, poichè in quest'ultimo manca la possibilità di proiettare. Nella quadratura infatti le due parti di sè non riescono proprio a collimare, a vedersi ed è quindi senz'altro più difficile da risolvere;  l'opposizione invece può permetterci di vivere entrambi i poli, anche se uno è proiettato all’esterno.

Ci sono  poi pianeti più facili da vivere rispetto ad altri. Nella nostra cultura ad esempio sono molto più facili da vivere  le subpersonalità saturniane, ovvero l'obbedienza e il senso delle regole e della disciplina, che vengono premiate anche socialmente, mentre lo sono molto meno quelle mercuriali. Un soggetto con un  Mercurio forte  difficilmente riuscirà a vivere appieno le sue caratteristiche, perchè il suo Super Io  potrebbe  escludere i lati superficiali e giocosi, che aiutano prendere la vita con leggerezza e quindi, quelle parti dovranno essere recuperate attraverso l’esterno, nella relazione con  partners o amici mercuriali. Va anche ricordato che c'è la possibilità che le proiezioni dei contenuti rimossi accontentino solo una parte di noi, poichè altri pianeti, per esempio la Luna, potrebbero essere fortemente disturbati da un una piena espressione di un determinato contenuto inconscio.

Se per esempio c'è una Luna in Cancro ed un Sole e Mercurio in Acquario, la persona si troverà a vivere due parti in conflitto e, anche se i pianeti non presentano aspetti tra loro, i due luminari avranno però necessità completamente diverse. Se la Luna avrà bisogno di sicurezza, di intimità e di un tessuto emotivo in cui svilupparsi,  il Sole e Mercurio in Acquario potrebbero invece essere  insofferenti a qualsiasi legame e a situazioni tradizionali, e potrebbero pertanto essere proiettati su un partner. Ciò dimostra che si proiettano anche le parti di sè che non sono in sintonia con le altre e, a seconda del tema natale, ci saranno sempre delle parti vissute, nelle quali la persona si riconosce ed identifica, ed altre che invece verranno rimosse, perchè conflittuali e laceranti.

Anche chi ha un forte accentramento di pianeti in una parte del tema,  ad esempio, Luna, Venere e Nettuno congiunti,  sarà un soggetto con un forte bisogno di relazione e di romanticismo, nonché di  rimanere a contatto con le proprie emozioni e con quelle degli altri e pertanto le sue parti Plutone, Urano, Marte saranno quelle che con più facilità verranno proiettate, soprattutto se donna. Al contrario, un uomo che  presenti questi ultimi tre pianeti molto forti, proietterà la parte di sè più incline ai legami, quindi quella venusiano-lunare e così non riconoscerà di avere  bisogno di relazioni anche se   andrà alla ricerca  partners da cui si sentirà fagocitato.

Da questo brevissimo escursus dovrebbe  risultare abbastanza  chiaro il fatto  che,  nonostante le proiezioni principali siano quelle indicate dalle segnature della settima casa, esse possono però interessare molte altre potenzialità del tema natale. Naturalmente si possono fare proiezioni sui fratelli (terza casa), sui figli (quinta casa), sui gruppi (undicesima casa), sui colleghi (sesta casa)  e, praticamente su chiunque, anche se le più intense e cariche saranno  riversate sui partners intimi (settima casa).

Le proiezioni ci ricordano anche che nessun tema natale è mai sbilanciato anche se  può apparire tale  finchè la persona non impara  a maneggiare e a far collaborare le varie parti di sé; in ogni caso risulta altrettanto evidente che ogni oroscopo contiene sempre ciò che serve a controbilanciare quanto sembra  carente o eccessivo:  è tutta questione di imparare a capire sè stessi.

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