CONFERENZA DI RAJA YOGA

Libreria Esoterica Roma Harmonia Mundi

 LA MEDITAZIONE, STRUMENTO EVOLUTIVO CHE CONDUCE AL BENESSERE


Il Raja yoga, il cui codificatore è Patanjali, è considerato la scienza dell’essere in quanto permette di conoscere il vero Sé utilizzando la potenzialità della mente per poi trascenderla attraverso l’intuizione pura. Secondo Patanjali per realizzare l’essere è necessario percorrere gli otto stadi, o Ashtanga, del Raja yoga: Yama: requisiti morali, Niyama: requisiti disciplinari, Asana: la giusta posizione, Pranayama: il controllo del prana, Pratyahara: la ritrazione dei sensi, Dharana: la concentrazione, Dhyana: la meditazione, Samadhi: la contemplazione.
I primi cinque stadi, se compresi, conducono il praticante al distacco dell’Io, mentre gli ultimi tre stadi se applicati in un unico atto sequenziale, detto Samyama, introducono alla disciplina della meditazione, cioè fa conoscere la qualità intrinseca di quello che percepiamo; la meditazione costante sprofonda nell’aspetto spirituale delle cose riconoscendone l’intima unione.
Il cuore del Raja yoga è costituito dalla disciplina della meditazione, che se ben usata permette di affrancarsi dalla fascia di vita superficiale su cui la coscienza umana permane abitualmente, e consente di penetrare in piani più sottili, fino a che viene raggiunto lo stato di Samadhi, o di fusione con l’oggetto della conoscenza.
Questo compimento si differenzia in diversi livelli, determinati dall’approfondimento dell’esperienza stessa, fino a che non saranno state eliminate tutte le tendenze inconsce e i condizionamenti del karma. Quanto detto corrisponde al tentativo imperfetto di razionalizzare un processo così ben spiegato negli insegnamenti di Patanjali, in modo particolare attraverso gli Yoga Sutra, i quali, sono stati interpretati nei modi più svariati da chi, invece di affidarsi alla tradizione e quindi alle leggi dell’anima, ha cercato altre strade, favorendo così la nascita di diverse forme di yoga basate su punti di vista personali. Ormai ho rinunciato a memorizzare tutti i nomi di nuove pratiche yogiche che promettono facili risultati. Personalmente lo vedo come un allontanamento dannoso dal sentiero spirituale che rimane semplice e chiaro per chi non si fa abbagliare dall’illusione di avere tutto e subito. Per quanto riguarda il Raja yoga tutta la vita dell’aspirante deve essere sottoposta a verifica, e il cambiamento deve essere sperimentato nel laboratorio della propria coscienza. 

Graziano Fornaciari dedica la propria vita alla ricerca di una maggiore innocuità, per se stesso e per gli altri, la cui ricerca dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte di ogni serio sperimentatore della coscienza. Da molti anni pratica il Raja yoga ed attualmente è insegnante di Energheia presso le sedi di Roma e Bergamo. 

LA CONFERENZA SI TERRA’ ALLE ORE 20,30 PRESSO
“ASSOCIAZIONE ELYSIUM” VIA SS. QUATTRO, 26 A ROMA 
Per informazioni: g.fornaciari@scuolaenergheia.it tel. 339.8476285


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