L'Induismo o Sanâtana Dharma

La vocazione dell'India è quella di manifestare al mondo l'efficienza dello spirito. Questa affermazione è in gran parte esatta: sul suolo dell'India vive un quinto dell'umanità  che a dispetto della miseria materiale, possiede un patrimonio ricchissimo di idee e concezioni religiose; anzi tutta la civiltà indiana è essenzialmente religiosa. Non è però facile orientarsi in questo mondo così diverso dal nostro, eppur così affascinante: l'Induismo - o Sanâtana Dharma, come lo chiamano gli indiani non è un'unica religione, ma un fascio di religioni, apparentate fra di loro, e che rappresentano modalità diverse della grande tradizione «vedica», sorgente iniziale di tutte le sette, che si sono sviluppate e moltiplicate, senza apparenti contrasti, nel corso di una storia millenaria. Il fondo comune è rappresentato dal concetto dell'Assoluto, rimasto intatto attraverso il tempo e lo spazio: questo è significativo per noi cristiani che, con l'aiuto della rivelazione, possiamo dare a questo Assoluto un Nome.

Non è nemmeno possibile trattare cronologicamente l'induismo: le sue origini si perdono nelle ombre della preistoria: i suoi sviluppi sono determinati più dalla vivacissima immaginazione di questo popolo, metà poeta e metà filosofo, che da avvenimenti esteriori: i passaggi sono spesso del tutto inattesi, come il gioco iridescente di una fantasia che non conosce frontiere. Per questo l'Autrice ha preferito trattare l'argomento seguendo un'ordine logico: prima esaminando le fonti, poi i temi principali dell'Induismo.