La Saga di Hadingus

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Questo saggio, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1970, affronta la vasta problematica concernente il passaggio dal mito al romanzo, con tutte le implicazioni relative alla "storia delle origini" delle società indoeuropee, un tema al quale Dumézil ha dedicato lo studio di un'intera vita. Le diverse forme narrative derivate dal mito spiegherebbero infatti, secondo l'Autore, come si è venuta a formare la società completa e trifunzionale di tipo indoeuropeo. Per rendere chiaro il passaggio mito-romanzo egli si è soffermato sulla figura del dotto danese Saxo Grammaticus (XIII secolo), che scrisse in latino, nel I libro delle Gesta Danorum, la narrazione della saga di Hadingus (terzo re leggendario della dinastia danese di Skioldungar), e ha posto in rapporto la sua opera con la Ynglingasaga dell'islandese Snorri Sturluson. La comparazione tra i personaggi divini dello Snorri e quelli di Saxo rivela una progressiva demitizzazione e umanizzazione di tali figure e un prevalere della personalità dello scrivente sui motivi narrativi ereditati. Il mito, che trova la sua espressione nella saga, trasformandosi in narrazione romanzesca tende alla storicizzazione, si personalizza, si psicologizza, si allontana quindi dalla tradizione originaria, perde il suo valore fondante, subisce una "decadenza". Il percorso di Dumézil è allora a ritroso, rivolto alle tracce sbiadite di quel tempo in cui si originò la nostra concezione del mondo, alla società degli dèi e degli uomini dalla quale ci siamo via via allontanati.