Il Libro delle Pietre

I medici medioevali, gli alchimisti e anche Santa Ildegarda vedevano la malattia come la conseguenza di un errore nel modo di vita dell’uomo, gli attribuivano quindi una parte di responsabilità per le sue sofferenze, ma anche nella possibilità di guarigione.
Anche l'odierna medicina olistica sostiene questa teoria: quanto più l'individuo è consapevole di essere l'unico responsabile della propria sofferenza e di essere una cellula dell'universo, un microcosmo ad immagine e somiglianza del macrocosmo, tanto più sviluppa la capacità di autoguarigione, attingendo le energie da se stesso e da qualsiasi altra forma di vita.
Le pietre, come le chiama Ildegarda, possono essere meravigliosi amici, strumenti di guarigione del corpo e dell'anima, a condizione che chi le utilizza non deleghi loro la responsabilità del proprio benessere.
Sarebbe un grave errore usare i cristalli come se fossero farmaci: non si otterrebbe alcun risultato positivo.
Essi infatti, come i fiori e le piante, sono tramiti che permettono alla creatura sofferente di nutrirsi dell'Amore divino, attraverso il quale armonizzarsi con l'universo intero, riacquistando la salute nell'anima prima che nel corpo.
A seguito del Libro delle Pietre di Santa Ildegarda, troverete una guida pratica all'uso dei cristalli adatta all'uomo moderno, orientato verso una spritualità e una consapevolezza sempre maggiore.