Chiesa e Sinagoga

Una secolare vicenda storica, letteraria e mentale, in bilico fra il pregiudizio e la sete di conoscenza. Quest'opera non è nè intende essere una, o l'ennesima stroria dell'ebraismo. Benchè fatalmente se ne ritrovino numerosi elementi, essa non è neppure una storia dell'antigiudaismo o della sua virulenta propaggine nota come antisemitismo. Chiesa e Sinagoga si propone come una storia dell'ebraistica cristiana o, meglio, dell'ebraistica occidentale, ovvero una ricognizione dei molteplici atteggiamenti che hanno caratterizzato il rapporto tra la cultura occidentale e il giudaismo. L'autore, in virtù della sua lunga familirità con i testi del pensiero illuministico e con i classici della tradizione utopistica europea, ha passato in rassegna le successive percezioni e le mutevoli rappresentazioni dell'ebraismo e degli ebrei che si sono succedute in corrispondenza dei grandi movimenti culturali e delle più importanti correnti di pensiero. Da questa insolita angolatura vediamo scorrere davanti a noi il Rnascimento, Il Barocco, l'Illuminismo e il Romanticismo, considerati per il contributo, talora intriso di veleno, che offrirono alla comprensione di uno dei più difficili enigmi della storia occidentale: la sopravvivenza e la forza del giudaismo, a dispetto della storia.