Chi Muore? Quando Si Muore

Una ricerca sul vivere e sul morire consapevoli
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A volte è proprio la fase finale della vita che può offrire l’occasione per abbandonare i modelli e i ruoli che tanto rigidamente governano l’esistenza di tutti i giorni, permettendo un’accettazione di rado sperimentata in precedenza.

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L’esperienza di Stephen Levine, maturata negli anni settanta, negli Stati Uniti, in un contesto in cui si iniziava a prestare la dovuta attenzione ai problemi dei malati terminali e di chi offre loro assistenza, ci conduce verso una nuova prospettiva, solo apparentemente paradossale: a volte è proprio la fase finale della vita che può offrire l’occasione per abbandonare i modelli e i ruoli che tanto rigidamente governano l’esistenza di tutti i giorni, permettendo un’accettazione di rado sperimentata in precedenza.
Un’apertura illimitata a ogni nuovo cambiamento, anche il più sottile, sia esso piacevole o doloroso, è la migliore preparazione alla morte così come a un nuovo senso di meraviglia per la vita. Ora che il tema delle cure palliative e il discorso più ampio sull’assistenza ai malati terminali finalmente anche in Italia stanno trovando interlocutori credibili e vanno suscitando via via maggiore interesse, questo libro può costituire un aiuto prezioso e una fonte ricca di suggerimenti utili soprattutto nel portare alla luce quella che potremmo chiamare ‘la lunga ombra dietro le buone intenzioni’, ossia le trappole nelle quali può imbattersi chi sceglie d’impegnarsi in un’attività di assistenza..

Stephen Levine è un poeta e un insegnante di meditazione e di tecniche di guarigione. Ha collaborato a lungo con Elisabeth Kübler- Ross nell’assistenza ai malati terminali. Ha iniziato la sua attività di servizio negli anni ’70 insegnando meditazione nei penitenziari della California. Nel 1980 Ram Dass gli ha chiesto di dirigere il Progetto sulla morte della Fondazione Hanuman e da allora, insieme alla moglie Ondrea, è andato approfondendo la ricerca verso
livelli più profondi di guarigione. La stesura di questo libro risale a quell’esperienza.