IL CORSO HA OBBLIGO DI FREQUENZA. LE PRENOTAZIONI SONO RISERVATE A CHI HA GIA' SVOLTO GLI INCONTRI PRECEDENTI.

Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

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Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

La nostra aura è un corpo sottile, una memoria energetica e un campo morfogenetico: uno strumento sensoriale sincronico, un’antenna potente e sempre “in rete”. Negli stati di attenzione senza sforzo, quando riusciamo ad essere presenti, l’aura diventa veicolo dell’Anima e ci orienta intuitivamente.

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Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

La nostra aura è un corpo sottile, una memoria energetica e un campo morfogenetico: uno strumento sensoriale sincronico, un’antenna potente e sempre “in rete”. Negli stati di attenzione senza sforzo, quando riusciamo ad essere presenti, l’aura diventa veicolo dell’Anima e ci orienta intuitivamente.

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Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

La nostra aura è un corpo sottile, una memoria energetica e un campo morfogenetico: uno strumento sensoriale sincronico, un’antenna potente e sempre “in rete”. Negli stati di attenzione senza sforzo, quando riusciamo ad essere presenti, l’aura diventa veicolo dell’Anima e ci orienta intuitivamente.

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Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

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La nostra aura è un corpo sottile, una memoria energetica e un campo morfogenetico: uno strumento sensoriale sincronico, un’antenna potente e sempre “in rete”. Negli stati di attenzione senza sforzo, quando riusciamo ad essere presenti, l’aura diventa veicolo dell’Anima e ci orienta intuitivamente.

Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.

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La nostra aura è un corpo sottile, una memoria energetica e un campo morfogenetico: uno strumento sensoriale sincronico, un’antenna potente e sempre “in rete”. Negli stati di attenzione senza sforzo, quando riusciamo ad essere presenti, l’aura diventa veicolo dell’Anima e ci orienta intuitivamente. PRENOTAZIONI CHIUSE

Esiste una tradizione antichissima che interpreta il mondo e la vita come una benedizione, un’Opera alla quale ciascuno di noi è chiamato a contribuire mediante il “fare Anima”, cioè la consapevole attivazione del proprio ruolo di mediazione creativa tra il piano della coscienza biologica e il Sè.