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Caratteristiche Segno Vergine

“A te Vergine, richiedo un esame dettagliato di tutto ciò che gli uomini hanno fatto della mia Creazione: Devi esaminare minuziosamente i loro metodi e ricordare loro i propri errori, in modo che tramite te la mia Creazione possa essere perfetta. A questo scopo ti farà dono della purezza del pensiero”.

 

Vergine

Segno Mobile con energia Yin

Secondo segno dell’elemento Terra

Secondo domicilio di Mercurio che viene considerato il pianeta primario in assenza di una maggior decodificazione del simbolismo  di Y. Mercurio si presenta in questo segno come un analista profondo e rigoroso che spezzetta e divide le singole parti per scoprire in che modo possono trovare un legame tra loro e funzionare insieme per un progetto comune.

Primo domicilio del pianeta Y, ancora non scoperto e non individuato nel cielo e, quindi, poco conosciuto a livello simbolico; dovrebbe  rappresentare la definizione delle forme, la possibilità di raffinarle e renderle più adatte e più precise; infine, rappresenta  la capacità di scendere nel dettaglio delle cose, scoprendo come le singole parti si possono legare al Tutto, in un certo senso si tratta di un “respirare insieme”. Potrebbe essere l’informazione che penetra e che dà vita alle “forme”.

Pianeta in esaltazione: Saturno che in questo segno si presenta come prima struttura del Super Io, ancora totalmente appoggiato all’esterno e, come tale, referente ad un’autorità non ancora totalmente introiettata che, nel caso della Vergine viene vista come istituzione esterna, burocrazia e regola a cui tutti devono assoggettarsi. Rappresenta il delicato rapporto tra l’individualità e la collettività.

E’ il secondo stadio della croce dei segni mobili che indica il bisogno di rapporto e di confronto che l’individuo ha con il mondo che lo circonda. In particolare, il segno della Vergine ci aiuta a capire che, pur essendo soli ed isolati, abbiamo però un ruolo nel mondo in cui viviamo e, pertanto, abbiamo una funzione da svolgere.

La Vergine ha il compito di raffinare le risorse che sono state scoperte nel segno del Toro rendendole utilizzabili. Tutto ciò che esiste in natura deve trovare una sua utilizzazione: la Vergine si incarica di mettere a disposizione della collettività la materie raffinate in modo che possano “servire”. Da qui nasce il legame con il servizio che si fa perché è doveroso e perché è necessario.

La Vergine ci dice che per funzionare a livello di singolo, bisogna anche dare un contributo alla comunità nella quale viviamo e, per ottenere questo, devono essere stabilite delle regole di base che possano andare bene per tutti, nessuno escluso.

La trasgressione di queste regole impone un prezzo da pagare, sotto forma di punizione o di allontanamento da ciò che viene considerato un modello comune di comportamento.

La Vergine ha bisogno di fare ciò che serve alla sua vita quotidiana e, nello stesso tempo, di sentirsi in linea con ciò che il mondo esterno ha decretato come necessario ed utile. In questo troverà il suo personale senso spirituale.

La Vergine stabilisce le regole di base per il quieto vivere; sa che ognuno d è diverso e, proprio per questo, stabilisce quali sono i limiti che devono essere rispettati.
 

Glifo

E’ spesso rappresentato da una fanciulla che ha in mano un mazzo di spighe di grano, ma il suo vero geroglifo è una “M” a cui si unisce una sorta di “Y” che si aggiunge dopo la prima lettera.

La lettera M sta per Madre “MEM in ebraico”, rappresenta il principio femminile materiale e sostanziale. A questo si aggiunge la Y che, in ebraico significa NUN, ovvero figlio, mentre in fenicio significava Pesce o Salvatore. Quindi il glifo della Vergine rappresenta il fortissimo  rapporto madre figlio con un significato salvifico.

 

Il significato del segno  della Vergine

Segno di integrazione – collocazione – definizione. Simbolo del “mettersi al servizio”.

Dopo la fase di onnipotenza leonina, in Vergine il soggetto deve riconoscere i propri limiti, scoprire le sue potenzialità in modo realistico; la Vergine si confronta con l’universale ed ha, per questo, un senso di inadeguatezza che deve risolvere confrontandosi con il mondo, sfruttando le sue risorse, acquisendo competenza  attraverso il paragonarsi agli altri, evitando la tendenza al perfezionismo che la porta a  non essere mai soddisfatta delle cose e che, se perseguita,  finisce per essere un’azione sabotante.

Una discriminazione troppo forte ed un  l’eccesso nell’analisi rischiano di rendere le cose impossibili per  mancanza  di visione prospettica. Spesso la Vergine per le sue paure non si espone e non si mette in gioco.

Nella Vergine troviamo troppa fiducia nella MENTE, difficoltà nell’intuizione e con le  emozioni.

Deve arrivare all’integrazione CORPO/MENTE e, per questo, deve evitare  la commiserazione  ed il negativismo. Tende ad avere eccessiva paura della spontaneità e delle forze naturali della vita: questo può renderla  asettica  e sterile.
Ha una visione  critica delle cose, ma deve renderla  costruttiva e non tendente a bloccare ed  impedire la realizzazione.

La Vergine deve imparare ad integrare la compassione, in caso contrario rischia di fare le cose per gli altri solo per colpa  e per dovere, mancando di calore. In lei troviamo il bisogno di conoscere gli ideali personali e non quelli collettivi. Il potere dell’accettazione può evitare che si sentano  inadeguati.

Manca di visione globale, di affidamento, di compassione e di empatia (Pesci).

Manca di pensiero astratto e di senso del futuro (Sagittario).

Manca di leggerezza e di spirito avventuroso (Gemelli).

La Vergine riassume le prime sei case dello Zodiaco e, pertanto, deve integrare tutte le  fratture e le divisioni che si sono verificate in questo primo tratto di percorso..

Questo segno aspira allo stato di verginità e di integrità; per diventarlo però deve lavorare sulla sua intolleranza,  permalosità  ed eccesso di  critica. Allora può assurgere all’integrità iteriore.

Il segno della Vergine è parecchio complesso da un punto di vista simbolico poiché, essendo l’ultimo dei sei segni sotto l’orizzonte, ha il compito di integrare e riassumere i significati e le esperienze di tutta questa prima porzione di zodiaco. Il suo ruolo è quello di porre le basi di una personalità che possa cominciare ad interagire con il resto del mondo e che abbia la struttura per raggiungere una vera individualità ovvero che possa reggere la temporanea frammentazione per iniziare il percorso verso l’unità.

Questo compito – peraltro molto difficile – rende la Vergine particolarmente cauta, attenta e stressata, poiché teme sempre che nel fare l’analisi di ciò che conosce possa sfuggirle qualcosa che potrebbe poi risultarle utile o fatale.

Questo tipo di psicologia fa sì che la Vergine non riesca di fatto mai a mostrarsi rilassata, e questa tensione  è in parte dovuta al controllo spietato che opera sulla sua mente, sui suoi impulsi e sul suo corpo. La vergine è ispirata dalla   perfezione (stato di verginità) ma inesorabilmente è consapevole  di essere incapsulata in un corpo che la rende umana e quindi imperfetta e fallibile.

La Vergine ha grandi capacità: è acuta, intelligente e profonda, ma rischia di sconfinare facilmente nella criticità, nell’intolleranza e nella permalosità pedante a causa della paura.

Uno dei problemi esasperati del segno è il perfezionismo che, ai livelli più alti, diventa un difetto più che un pregio. Il bisogno di essere perfetti nasconde infatti una delle ansie più profonde  del segno: quella di non essere accettata, di non essere all’altezza  e di non riuscire a fare buona impressione sugli altri. Questa paura è legata all’insicurezza ed ad un carente senso di autostima, che costringe ad uno stress pesante e logorante al fine di riuscire a compensare queste sensazioni attraverso l’efficienza e l’inattaccabilità.

Ricerche recenti a livello di psicologia sociale hanno stabilito che i perfezionisti, a conti fatti, creano molti più problemi di coloro che svolgono il loro lavoro con una certa approssimazione poiché, nell’eccessiva ansia  di gratificare la loro insicurezza e di dimostrare le loro qualità, perdono spesso di vista l’obiettivo finale, col rischio di diventare dispersivi anziché perfetti come vorrebbero essere.

La Vergine possiede tante qualità, ma per poterle esprimere deve imparare a rilassarsi e a mantenere un contatto con la globalità delle cose.

Altro punto fatidico è quello del continuo paragonarsi agli altri, alla ricerca di punti di convergenza che confermino il suo modo di essere. E’ un segno che sente prepotentemente il dilemma tra l’uniformità – che fornisce una sicurezza sociale – e l’individualità –che procura sicurezze personali-. In quest’ottica deve riuscire ad abbandonare le sue rigidità e le sue schiavitù, che la portano troppo spesso  a disattendere i suoi valori personali per aderire a quelli collettivi.

 

Miti della Vergine

Il mito della Vergine è legato al destino delle Dee Vergini, che per la loro natura dovevano essere integre, ovvero “una unità” e, opertanto non si concedevano a niente e nessuno per cui, il loro corpo non poteva essere visto dai mortali, pena la vendetta: celebre il caso di Tiresia, che fu reso cieco per aver visto Atena nuda, e quello del cacciatore Atteone che, avendo visto Artemide nuda mentre faceva il bagno, fu trasformato in un cervo e dilaniato dai suoi stessi cani.

Nel mito greco la condizione verginale non si riferisce ad una negazione della sessualità ma piuttosto ad una sensazione di integrità psichica, che deve giungere dal difficile equilibrio tra sentire il proprio corpo come fonte sia di fragilità che di pericolosità e come mèta di purezza desiderata ma sempre sofferta.

Altro mito celebre è quello che si riferisce a Cassandra, che pagò il rifiuto di concedersi ad Apollo con il ricevere dal Dio il dono della veggenza, unitamente al destino di non essere mai creduta. Eschilo dice di Cassandra: “è un’anima accesa dal Dio che pagò la colpa di non dargli l’amore che genera figli con travagli fatidici. Simile ad una partoriente, Cassandra patisce il turbine  delle visioni ispirate da Apollo come se fossero i dolori del parto: il suo corpo viene scosso dai preludi del vaticinio; il nume si abbatte su di lei e la possiede con un vento impetuoso, ma le parole profetiche che escono dalla sua bocca sono parti sterili che generano solo incredulità e sgomento.”

Questo è un monito per il segno:  se non trova il  senso di integrità interiore e se non impara a concedersi, può diventare arido e sterile come la terra quando non trova acqua che la feconda.

La Vergine vede il suo corpo come qualcosa che da un lato deve essere  desiderabile e perfetto, ma al tempo stesso lo sente pericoloso, in quanto facilmente contaminabile, fonte di squilibrio e di fragilità, qualcosa da tenere rigorosamente sotto il controllo della ragione e della perfezione.

La Vergine mostra essenzialmente la sua condizione di segno che fa da ponte tra due diversi modi di essere e che, come tale, deve tenere costantemente sotto sorveglianza le due sponde del fiume che rappresentano simbolicamente: corpo/mente – collettività/individualità – verginità/fecondità – caos/ordine – salute/disintegrazione. La Vergine deve rendersi penetrabile mentalmente e solo allora troverà l’anima e la completezza che le restituirà l’integrità.Il segno

 

Caratteristiche del segno

Il segno della Vergine richiama alla mente alcune parole: ordine, metodo, disciplina e organizzazione” e, forse per questo, l’immaginario collettivo percepisce questo segno come  troppo  “noioso”, un po’ limitato ed  interessato   “al  più piccolo di sé”.  In effetti, la Vergine ha sicuramente il compito di interessarsi di ciò che accade nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni che, se da un lato può sembrare noiosa, dall’altra è quella che forma la nostra realtà e il nostro vissuto. Non possiamo infatti appoggiarci né al passato – in quanto non è più – né al futuro – in quanto non esiste ancora – per cui la Vergine ci richiama inevitabilmente al nostro “presente”, unico tempo che viviamo appieno.

Per questo, a differenza di altri segni che vengono considerati “bellissimi” tra i quali il Leone che sembra aver avuto in dono l’abbondanza, la Vergine fa pensare subito alla quotidianità e alle cose che servono per vivere e, per questo,  ha una fama poco eclatante nel panorama dello zodiaco al punto che  i nativi, anziché essere orgogliosi della loro “verginità” , dichiarano a malincuore la loro appartenenza, quasi fosse  un “difetto” da nascondere.

Desidero chiaramente sfatare  questo errato modo di pensare in quanto, l’astrologia si basa su due presupposti semplicissimi:

  • il primo è che  l’astrologia si avvale di 12 segni che sono ARCHETIPICI, ovvero simboleggiano principi primi che rappresentano “modelli energetici” assolutamente necessari in quanto – proprio nel loro insieme - rappresentano tutto ciò che esiste nell’universo e di cui si troverà uno specchio sulla Terra e nell’uomo;

  • il secondo è che i segni zodiacali rappresentano  12 diversi e progressivi stadi evolutivi attraverso cui tutte le forme  devono  passare, per cui sono  necessari e utili e assolutamente non classificabili dentro a connotazioni del tipo   “bello – brutto” oppure “positivo – negativo” che sono, invece,  categorie e valutazioni della mente.

Chi nasce sotto questo segno ha  il compito di organizzare tutto ciò che è stato costruito e strutturato nei 5 segni precedenti, scoprendo lo scopo e il progetto  di ogni singolo archetipo, cercando di far in modo che tutti, anche se  diversi tra loro, imparino a  “funzionare insieme”.  Nel  significato del termine  “funzione”, la Vergine fa entrare tutto, dal motore, all’organizzazione del corpo umano (che deve funzionare per poter avere un senso di salute), fino ad arrivare all’organizzazione della società e del mondo in cui si vive. In effetti, compito della Vergine sta nel far sì che ogni singola parte trovi una sua collocazione in un sistema più grande;  in questo modo la Vergine mette in relazione individuo e collettività e la parte con l tutto.

Tutto ciò  è legato al fatto che l’IO,  nel segno della Vergine, si trova  a dover organizzare tutte le funzioni che sono state via via separate e individuate  nel percorso evolutivo della prima infanzia;  le deve riconoscere, gestire, conservare e metterle in contatto  tra loro, integrando ciò che serve ed escludendo ciò che non serve al sistema. La parola d’ordine della Vergine è “discriminare” ed è esattamente quello che vuole il pianeta “Y” che,  affiancando  Mercurio,  diventa particolarmente attento, critico e selettivo; perde molto sotto il profilo della comunicazione con l’esterno  ed acquisisce invece una grande capacità di capire come una cosa può funzionare con un’altra, trovando e superando le difficoltà che potrebbero impedire l’integrazione e il funzionamento e che potrebbero produrre errori nel sistema.

Se vediamo la Vergine sotto il profilo psicologico allora ci accorgiamo che questo segno ha il compito di mettere insieme “corpo e mente”  facendo in modo che comunichino armonicamente in quanto, qualsiasi squilibrio o interruzione di dialogo tra queste due parti,  crea un grande “problema di funzionamento” che, nella vita di un uomo può essere di due tipi:

  • interruzione dello stato di salute;

  • interruzione dell’integrazione sociale.

Come in ogni segno Mercuriale, anche qui Hermes  deve permettere che vi sia una “relazione, un mettere insieme” e, proprio da questa dipenderà il benessere dei  nativi.

L’IO infatti giunge a questo segno impaurito da un  fortissimo senso di divisione che genera solitudine ed isolamento, proprio perché il continuo lavorio delle fasi precedenti lo ha portato ad una continua divisione e frammentazione dall’unità e, prima di affrontare il segno successivo che  consentirà di intraprendere nuovamente  il cammino verso la tanto sognata l’unità, dovrà imparare  proprio nella Vergine a mettere insieme,  in modo che tutte le funzioni possano ri-conoscersi come facenti parti di un’unità piccola che si relaziona con una più grande prendendo al tempo stesso in considerazione che ai bisogni e alle necessità personali si aggiungono anche i bisogni che giungono dall’esterno, dalla comunità in cui si vive.

Dopo la fase di unicità e di specialità leonina, la Vergine pone la domanda: “ ma tu, sei veramente unico e speciale?; Non più di quanto non lo sono gli altri!”  per cui, in questo segno bisognerà riconoscere  i propri  limiti e  trovare un “adattamento” che consenta di far convivere esigenze individuali ed esigenze collettive.

Tuttavia, prima di arrivare al concetto di “giustizia distributiva e di equità” della Bilancia, la Vergine deve imporre delle regole di civile convivenza e far in modo che  persone anche molto diverse tra loro, possano “convivere civilmente sentendosi uguali nei diritti e nei doveri”; la Vergine evita così che vi siano esclusioni e sbilanciamenti troppo forti, facendo adeguare le persone ai dettami principali delle società. In poche parole, detta delle regole che possano andare bene, se non altro per la maggior parte delle persone. La parola magica della Vergine è “maggioranza”, ovvero detta le leggi per la maggioranza, quelle che vengono chiamate “comuni” per gruppi di persone che si definiscono “normali”.  

La Vergine sottolinea i punti di uguaglianza e trova  la via di mezzo tra gli estremi e, su questa base,  detta linee guida che dovranno essere rispettate da tutti, poiché ogni  società ha le sue esigenze e le sue necessità e tutti le devono rispettare e devono fare la loro parte. Ognuno ha il suo limite, se lo supera  intacca quello degli altri e, quindi, pagherà una sanzione per essere andato oltre ”.

La Vergine è attenta sia a ciò che accade fuori di sé sia a ciò che accade dentro di sè; sente la distinzione e la lacerazione tra i bisogni collettivi (di ordine, di civiltà e di rispetto dei  canoni comuni) e quelli individuali (di essere diversi e di distinguersi dagli altri)  e, in questo segno, tutto  si esaspera perché l’Io si ritrova a fare i conti con due bisogni contrapposti:

  • quello di essere rassicurato dall’avere un riconoscimento dall’esterno; sa che questo potrà giungere solo se vi sarà una integrazione e se  rispetterà quello che la società riconosce ed accetta, altrimenti verrà escluso;

  • quello di seguire il suo destino individuale  che, invece, lo porta sulla strada della scoperta della  sua diversità e specialità; sa che questo potrà arrivare solo se coltiverà la sua unicità anche opponendosi alle forze collettive.

Il compito di questo segno è dunque quello di trovare un allineamento possibile tra queste due parti di sé in modo da sentirsi “integrato nel gruppo” (poiché  l’Io – ancora debole e frammentato – sente il bisogno di sentirsi accettato dentro ad un senso di rassicurante  normalità) ma, contemporaneamente, vuole anche essere  “uno in sé stesso”,  in tutto rispondente alle esigenze personali.

I nativi della Vergine sono in continua osservazione e ricercano una possibile relazione  tra l’interno e l’esterno e cercano di vivere al meglio in una situazione in cui il rispetto delle regole sociali e delle norme che regolano la vita collettiva non vadano però  ad intaccare troppo l’individualità e i bisogni personali.

Per questa ragione l’ATTENZIONE è la qualità principale dei nativi,  a cui si associa una mente organizzata, intelligente, capace di classificare e fare paragoni immediati che consentano di vedere,  in qualunque momento,  se tutti gli ingranaggi del sistema funzionano o se qualcosa sta andando  “fuori regime” , creando  problemi e disintegrazione.

La Vergine sa che solo se le due cose riescono a integrarsi  bene ci saranno possibilità di sopravvivenza  perché è perfettamente consapevole che “la parte serve al tutto esattamente come il tutto serve alla parte”; sa che le regole sono fondamentali proprio perché è conscia che esiste la “diversità”, ma è altrettanto conscia  che la stessa è troppo spesso  fonte di grandi guai, almeno fino a quando l’uomo non avrà raggiunto la  maturità per riconoscere veramente l’altro e il senso di  responsabilità che gli consenta di farsi veramente carico delle proprie azioni. Fino ad allora la convivenza  deve essere garantita  attraverso una  “autorità esterna” che  si incarica di far funzionare tutto  dettando le regole di base  della società.

La Vergine è il sesto segno e si trova ancora nell’area “sotto l’orizzonte” e, pertanto,  il suo compito collettivo è quello di consentire alla società di funzionare, di fare in moto che le necessità minime di tutti vengano in qualche modo rispettate e garantite;  sa che per ottenere questo deve pretendere da tutti il rispetto dei doveri, dei limiti perché è cosciente del fatto che l’uomo prima di diventare un “essere sociale” deve apprendere le regole fondamentali della “convivenza civile” che, in questo segno,  viene portata avanti attraverso un sistema di premio-punizione;

sul piano individuale la vergine sa che tutto dentro al suo corpo e alla sua psiche deve rispettare delle regole in modo da poter garantire il funzionamento che, in termini individuali rappresenta la “salute” di un soggetto.

Se sei integrato e dai un tuo contributo  – dice la Vergine – hai tutto ciò di cui hai bisogno e la società in qualche modo provvede a te e alla tue esigenze personali.

Se rispetti le necessità e  la disciplina, il tuo corpo non si ammalerà e tu funzionerai perfettamente; se emozioni e pensieri sono in linea.. ti sentirai in pace con te stesso.

Quando la Vergine riesce a far combaciare i bisogni personali, fisici e psichici  con le esigenze esterne riesce ad essere INTEGRA, ovvero sente dentro di sé un profondo senso di SALUTE interna che  deriva dalla consapevolezza  di collaborare anche alla salute della comunità, pur restando fedele a sé stessa, ai suoi principi e ai suoi valori.

Per questo la Vergine è sempre in profonda relazione con il Sistema corporeo; è un segno di Terra e rappresenta il giusto rapporto tra l’unità e la parte. Il corpo è un’unità che si compone di milioni di particelle diverse che lavorano ognuna  per sé ma al tempo stesso servono anche un progetto più grande e globale.

Se un organo smette di fare la sua funzione, la salute globale viene meno: il compito della Vergine è di vigilare affinché ognuno faccia la sua parte perché ciò è vitale  per l’unità: il singolo individuo è parte integrante del mondo in cui vive; se non fa la sua parte e non dà il suo contributo, l’intero mondo soffrirà.

Le qualità della Vergine sono funzionali al suo lavoro, pertanto per lei sono importanti il controllo, la discriminazione la capacità di vedere ogni singola parte e di cercare di metterla in relazione con le altre; vi sono poi anche il desiderio di perfezione, discrezione e intelligenza acuta e critica, oltre che un sano senso di conservazione.

L’ombra della Vergine può annidarsi  nel “controllo” che può  nascere dalla paura di essere esclusa, di non essere integrata in quanto “inadeguata”; queste paure possono produrre un’esasperazione del senso di perfezione che, a quel punto,  diventa “perfezionismo, pignoleria e meticolosità ”, difetti che oltre a renderla stressata non le danno quella tranquillità per fidarsi degli altri, proprio perché non si fida di sé.

Quando non funziona bene e non si sente integrata la Vergine diventa instabile e nevrotica;    si aggrappa a maniacalità e ritualizzazioni che, del tutto illusoriamente, sembrano tamponare  le insicurezze. Questo accade soprattutto quando i nativi si  adeguano  troppo all’esterno e finiscono per  SOMATIZZARE proprio perché il corpo si incarica  di mostrare attraverso un sintomo  “dove è dis-allineata e dis-armonica” e dove,  quindi, dovrà lavorare per riappropriarsi della salute  e dell’integrità.

 

L’uomo della Vergine

E’ un uomo che ha grandissime capacità: è difficile trovare nel lavoro una persona così tanto abile e portata al continuo miglioramento di sé stesso e di ciò che fa come l’uomo della Vergine. Affidabile, pratico e al tempo stesso intellettualmente lucido e disposto a dare sempre il meglio di sé.

E’ un uomo molto distante dai canoni della marzialità: esso infatti non ha grandissime velleità di primeggiare e non ama tantissimo la competizione: pur essendo fondamentalmente un tradizionalista, lo è più che altro nei valori patriarcali che non in quelli marziani di conquista e di aggressività.

E’ serio, arguto, dotato anche di un grandissimo senso dell’umorismo: è attento, guarda ogni cosa in profondità e, se può, preferisce rimanere in disparte ad osservare piuttosto che intervenire. Nella prima parte della vita non è mai sicuro delle sue prestazioni e delle sue possibilità: ciononostante  si mette alla prova, si sperimenta ed  accetta le sfide sul piano lavorativo anche se non parte da una chiara percezione delle sue risorse interne: proprio per questo si mette continuamente a confronto e, giorno dopo giorno, paragonando sé stesso   agli altri, impara a conoscersi maggiormente e a prendere in considerazione i suoi meriti e le sue capacità e si dà una collocazione.

E’ un uomo che si occupa di sé stesso, dei suoi vestiti e delle sue cose; ama il rapporto con il suo corpo ed  ha bisogno di disciplina e di una sana organizzazione delle sue giornate; generalmente è un po’ ossessionato dal tempo che passa e che sembra non lasciargli sufficiente spazio per ciò che ama e desidera.

Il suo ideale sta nell’ offrire la sua competenza a qualcuno che sia in grado di apprezzarla e che, in cambio,  gli fornisca le sicurezze di cui ha fortemente bisogno per vivere. In questo modo si sente accettato ed integrato all’interno di un sistema di cui è parte.

E’ un uomo  che può benissimo lavorare  per altri proprio perché, nel suo profondo, si sente più tranquillo quando può rendere conto piuttosto che nel prendersi l’intera responsabilità sulle sue spalle.  E’ un buon dipendente e un buon collaboratore; si prende cura con facilità delle “cose degli altri” e lo fa con pazienza e sicurezza.

A volte sembra mancare di ambizione tuttavia, ama essere riconosciuto per quello che sa fare ma non ama  la notorietà; è  difficile per lui stare  in una posizione di prestigio, preferisce occuparsi di ciò che non è in vista; può fare “l’eminenza grigia” che opera dietro le quinte per conto di qualcun altro, lasciando volentieri ad altri il “posto in prima visione”.

E’ aperto al nuovo – la Vergine è un segno mobile – ma al tempo stesso è metodico, pratico e concreto e ordinato come ordinate sono le cose in natura. Ha una mente che scompone i contenuti nello stesso modo in cui l’intestino tenue – organo legato al segno – scompone i cibi per poterli vagliare e selezionare: tutto viene ridotto all’essenziale in modo da poter essere analizzato, conoscerne ogni singola sfaccettatura e utilizzato al meglio: se osserva un qualsiasi oggetto,  si chiede subito: “ come potrei utilizzarlo”?

Ha un amore profondo per il particolare, come se dovesse padroneggiare i dettagli prima di poter pensare di associarli in un insieme più grande.

Da un punto di vista relazionale è un uomo assai chiuso, un po’ spigoloso soprattutto quando deve mettere in gioco i sentimenti: per lui “amare” significa  fare qualcosa di pratico  per chi ha vicino, ma ha grande difficoltà a dimostrare l’affetto con le parole e con i gesti.  Apprezza  il contatto fisico ed è sessualmente potente se riesce a rilassarsi e a non dare troppa importanza alla performance.

E’ un soggetto timido e nervoso che  tende a trattenere le sue emozioni; non sa gestire bene la rabbia che diventa stizza e che si manifesta con parole secche e taglienti come un rasoio. Ha la tendenza a preoccuparsi troppo e questo sovraccarica il suo sistema nervoso; ciò è dovuto al fatto che si fida poco di sé e ancor meno degli altri, per cui ha un forte bisogno di controllo.

E’ meticoloso, amante dell’ordine e della programmazione: anche in amore preferisce che tutto sia preventivato senza mai contare sull’improvvisazione. Quando si concede è molto serio: ha una certa  difficoltà a prendere decisioni, ma questo è dovuto  al fatto che è molto rigoroso nel mantenere  gli impegni e la parola data e quindi valuta e pondera prima di decidere.

Non ha un grande rapporto con la sua  parte emotiva e quindi tende a fidarsi troppo  della sua mente che è organizzata in schemi;  a volte  esagera  con le valutazioni e le discriminazioni fino al punto da prendere  in considerazione solo l’aspetto visibile e materiale della vita a scapito di ciò che è più sottile, ma non per questo meno importante. E’ a disagio con il pensiero astratto e con la fantasia e l’intuizione.

Ama la scienza, potrebbe essere definito un “ricercatore”;  se una cosa lo appassiona tende a volerla conoscere in profondità; è conscio del suo limite ed  è un uomo di poche parole, quasi un solitario: ama gli sport in cui può avere un contatto forte e diretto con la natura: la vela, l’alpinismo, il free climbing e le conquiste solitarie in cui sfida  sé stesso. Se ciò non gli è possibile , si accontenta di un piccolo giardino in cui aver un pezzo di natura  di cui occuparsi, circoscritto da confini precisi.

Può trarre  molto vantaggio da discipline che lo aiutino a mantenere un contatto serio con il suo corpo, la sua forza e la sua resistenza: deve imparare a rilassarsi e a lasciar andare  prendendo  le cose con più naturalezza senza sovraccaricarsi di tensioni inutili e senza trattenere tutto all’interno.

L’ombra dell’uomo Vergine sta nella sua diffidenza nei confronti del femminile interno (istinto ed emozioni) che tende a proiettare sulle donne esterne  percependole come paranoiche, avide e tiranniche: in realtà questa è la modalità con la quale lui vive il rapporto con la sua parte femminile interna: la teme, ha paura di cedere alla sua parte istintiva che considera caotica e disorganizzata  e, nel tentativo di controllare e bloccare tutto ciò che arriva da dentro,  rischia di esserne ciclicamente sopraffatto e di andare “fuori ordine”.

In realtà dal rapporto con il suo femminile interno nascerà il suo senso di “salute” e il suo rapporto vero con la vita; se lo proietta interamente fuori rischia di somatizzare le sue emozioni sul piano fisico e di sentirsi costantemente inadeguato sul piano del sentimento.

 

La donna della Vergine

La figura mitologica che più si avvicina alla filosofia della donna del segno della Vergine è Athena, conosciuta come  Dea della Saggezza e dei Mestieri. Athena è figlia di Zeus: il mito la vuole uscita dalla testa del padre già adulta e completamente coperta da scudo, elmo e corazza. Tuttavia, proprio per la duplicità delle sue funzioni, il mito la rappresenta con una doppia anima;  in guerra è forte, dura e razionale e  le sue strategie risultano  invincibili e nessuno può distoglierla dal raggiungimento di un suo obiettivo.   In pace si trasforma in  dea dei mestieri, e presiede alle arti domestiche. Vi sono molte raffigurazioni di Athena con la lancia  in una mano e la ciotola nell’altra,  il che può anche essere letto come  una donna che ha due dimensioni: una quotidiana, piccola e personale l’altra grande, nobile e collettiva.

Il punto, per le native che si trovano anch’esse ad avere questa doppia anima,  sta nel  vivere entrambe queste loro peculiarità  mettendole in comunicazione   senza che una abbia la meglio  sull’altra.

Il pianeta Mercurio  - signore del segno - indica sempre “comunicazione – contatto – ed indica sempre due parti” e le native, più che mai, dovranno trovare un modo personale per creare questa possibilità di collegamento  evitando  che il lato maschile della loro natura prenda il sopravvento e blocchi lo sviluppo della parte  femminile istintiva ed emotiva.

Indubbiamente, molte native non hanno difficoltà a riconoscere qualcosa di personale in questa figura: estremamente razionale, analitica ed intelligente, fortemente capace di portare avanti i suoi impegni, organizzando  la vita e il lavoro, movendosi  in una dimensione non troppo visibile,  di discrezione. Forti, resistenti, portate naturalmente a sacrificarsi, ma anche costantemente difese. L’immagine della corazza si sposa molto bene con le donne Vergine e rappresenta una  femminilità sempre molto nascosta  dietro ad una “ corazza - durezza” di  cui, pian piano si dovranno  liberare.

L’elemento Terra  nella donna Vergine ricorda proprio la durezza delle superficie che nasconde però un interno incandescente e molto vitale.

Così, nell’immagine esterna Athena sembrava molto maschile e la qualità più  nota era la razionalità, però, dietro l’elmo si poteva intravedere la sua grazia e la sua grande  bellezza: la figlia di Zeus  viene  annoverata tra le Dee vergini ovvero tra quelle che avevano scelto il  dovere e il servizio come prioritari   sulla vita  relazionale.

Indubbiamente la donna Vergine ha qualcosa di “integro” al suo interno: è difficile che si conceda totalmente, o almeno, non ad un uomo e non ad una relazione. Questa particolarità nasce da una sua difficoltà ad affrontare la dimensione emotiva e il coinvolgimento intenso, ma anche da qualcosa che sta nel suo percorso che ha a che fare con la perfezione e la purificazione: nella sua psiche profonda infatti, la donna Vergine sa che è attraverso la ricerca di perfezione della materia che lo spirito potrà in qualche modo liberarsi ed elevarsi. Le donne di questo segno è come se volesse raggiungere la massima perfezione prima di essere riassorbita dall’Assoluto.

La donna del segno vuole sentirsi integrata prima di tutto nella comunità in cui vive  e quindi, parte della sua natura si realizza nel mettere le sue qualità al servizio degli altri, possibilmente in una attività che le consenta di esprimere al meglio  le sue caratteristiche: lucidità a livello mentale, disposizione a farsi carico di lavori che porta fedelmente a termine senza troppo lamentarsi, capacità di vedere il tutto nei particolari, rispetto per le regole e per la disciplina, arguzia e critica a cui si aggiunge un fortissimo senso del dovere. In tutto ciò che fa cerca di trovare  un metodo per  integrare i suoi bisogni di realizzazione personale  con il buon funzionamento della comunità in cui vive e opera; la donna del segno è come se cercasse il collegamento  all’esterno prima di  giungere  ad integrare dentro di sé  intelletto e sentimento, maschile e femminile, terra e cielo, anima e corpo.

Indubbiamente la donna della Vergine sente costantemente la tensione all’integrità: come vuole il suo mito, ha bisogno di far funzionare insieme in modo armonico ed integrato  cose diverse tra loro e spesso antagoniste, trovando sincronismo e  perfezione; generalmente,  sa esprimere bene le sue qualità sia nel campo concettuale che in quello manuale,  sia in quello scientifico  che in quello  umanitario.

Ad un occhio esterno la sua ricerca di perfezione si esprime nell’ordine della sua casa, nel bisogno di avere un corpo perfetto, nel metodo che applica a tutto ciò che fa e in questo appare evidente che è pervasa dall’idea  che solo se il microcosmo funzionerà bene in modo organizzato , il macrocosmo potrà crescere e raggiungere la perfezione.

La donna Vergine è sempre molto preda del suo intelletto, è una grande lavoratrice, molto razionale sempre attenta e vigile  nel tentativo  di controllare l’altra parte di sé che, proprio perché è  poco conosciuta , teme possa avere il sopravvento. Il realtà la condizione di “verginità” implicita nel suo segno indica proprio quell’essere “una in sé stessa” capace di avvalersi della comunicazione tra le parti.

La nativa  Vergine, in un certo senso si trova un po’ spiazzata con i suoi valori: il pianeta Mercurio la vuole analitica, critica costantemente vigile e fortemente controllata: questa parte generalmente blocca il reale rapporto con il suo femminile interno, con la relazione e la maternità  che, in realtà dovrà imparare a contattare e a lasciar emergere: in effetti, prima di arrivare alla reale relazione tra il maschile e il femminile interno (che avverrà nella Bilancia), la donna Vergine  dovrà procedere al riconoscimento dell’altra parte al fine di integrarla con quella che le è più congeniale.

Ama la natura, tutto ciò che è essenziale e puro e che, proprio per questo, può far bene al corpo e all’ambiente; è una salutista ed ha un rapporto costante con il suo corpo  perché sa che è importante occuparsi di esso per essere in buona salute.

Se diventa troppo stressata rischia di sovraccaricarsi, di diventare eccessivamente controllante e maniacale, ossessionata da diete, ginnastiche e rituali che, se da un lato la rassicurano contro la paura dell’ isolamento e dell’entropia, dall’altro la scollegano dal senso  della vita.

L’ombra della donna Vergine sta sempre nel troppo spazio che dà  alla mente e al controllo: questo la rende nevrotica, impaurita, inadeguata e troppo bisognosa di rassicurazioni esterne; il contatto con il suo mondo interiore la renderà invece  fertile e creativa;  se questo non c’è  si sente  arida, sterile e mancherà di “far funzionare insieme”  le parti si sè. Proprio perché ha il compito di mettere in relazione il piccolo con il grande, deve riuscire a vedere “la parte” senza perdere però di vista “l’insieme”.
 

Il bimbo Vergine

Il nostro bimbetto è molto schivo: già la sua nascita è quasi passata inosservata e lui sembra non aver dato grandi problemi. E’un bimbo che mangia e dorme e non richiede grandi attenzioni; tuttavia, questa è una difesa contro una paura di affrontare il mondo che, per lui,  è un luogo da scoprire piano piano, senza che niente sia ostentato, con assoluta discrezione.

Intelligente, acuto, capace di cogliere tutti i minimi particolari di una situazione o di una persona, poco disposto però a mettersi in gioco e a manifestare ciò che pensa e ha dentro. E’ molto critico e spesso è fin troppo poco indulgente ne suoi confronti.

Ha voglia di scoprire, è curioso e attento: tuttavia è timido e quasi sempre insicuro di quello che vuole e di ciò che ha in testa; spesso preferisce mettersi in disparte, tacere e far finta di niente piuttosto che rischiare di sbagliare o di dire qualcosa che potrebbe metterlo in ridicolo. Non se lo perdonerebbe mai.

E’ quindi  un bambino che va molto stimolato a mettersi in gioco  e a intraprendere cose nuove: a volte preferisce rinunciare pur di non doversi buttare nella mischia: bisogna invece tenere presente che ha molta voglia di apprendere e che non dimentica nulla di quello che gli viene detto e quindi va stuzzicato.

E’ un bambino tranquillo, ma con un sub strato nervoso e  ansioso: i genitori devono cercare di non mettergli paure perchè è particolarmente incline a farle proprie e a reagire con atteggiamenti ansiosi che aumentano la sua insicurezza e che lo costringono ad agire in modo ritualizzato  e molto complicato.

E’ abitudinario, le sicurezze le ripone nel fare le  cose  in maniera maniacale e, di fronte alle cose nuove, reagisce sempre con aosia e rifiuti, anche se muore dalla voglia di conoscere e di capire.

Chi gli sta vicino non deve limitarsi ai suoi “no”, ma deve spronarlo e stimolarlo; in un secondo tempo,  sarà molto contento di ciò che avrà fatto.

Non è un campione sociale: ama soprattutto  stare per conto suo: spesso trascorre ore nella sua camera: è interessato alla lettura e alle materie scientifiche: è paziente, metodico e patisce se i suoi genitori non programmano e se gli fanno sorprese che sconvolgono i suoi piani.

Non ha bisogno di essere sgridato e ripreso: è molto sensibile anche se non mostra i suoi sentimenti;  è molto acuto e obbediente e, più di chiunque altro tende a fare ciò che gli chiedono perché ha un buon senso del dovere. I  suoi problemi nascono da una scarsa intraprendenza e da un non credere sufficientemente nelle sue possibilità e capacità. Per queste ragioni deve sempre essere rassicurato  attraverso continui “rinforzi” di accettazione e di riconoscimento delle sue capacità; in questo modo  lentamente  riuscirà a sviluppare quella naturale fiducia nei suoi talenti.

 

Se qualcosa non va tende facilmente a somatizzare  perché non gli è facile esprimere ciò che si nuove dentro, soprattutto la rabbia.

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