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Caratteristiche Segno Toro

“A te Toro, dò il potere di trasformare il seme in sostanza. Il tuo compito è molto grande e richiede una altrettanto grande pazienza, perché dovrai portare a termine tutto ciò che è stato iniziato prima dall’Ariete, altrimenti i semi verranno spazzati via dal vento. Per adempiere a quanto ti chiedo non dovrai fare domande, non dovrai cambiare idea giunto a metà del tuo lavoro e, soprattutto, non dovrai dipendere da nessuno. A questo scopo ti farò dono della forza. Usala saggiamente”.

 

Toro

E’ un segno Fisso – con energia Yin

1° segno dell’elemento Terra

Domicilio primario di X – (contenimento – inglobamento – attaccamento – territorialità - grande principio creativo femminile – sensorialità - utero )

Esaltazione di Giove  -  (nutrimento fisico e psichico – crescita – assimilazione – cultura – ambiente – senso di appartenenza – razza)

Secondo domicilio di Venere (nutrimento affettivo – valore di sé – valori personali – principio di piacere  e desiderio).

E’ il punto di partenza della “croce dei segni fissi” e rappresenta la possibilità di stabilizzare le energie potenti che si sono sprigionate nell’ariete   in modo che possano diventare costruttive, solide e lavorabili.  Il Toro ha bisogno di poter contare su ciò che ha e sui  valori solidi che possiede nonché  sulle  sicurezze che sono alla base della sua identità e stabilità interna: ha bisogno di avere un territorio circoscritto in cui portare all’interno le sue cose, i suoi affetti e i suoi valori personali: solo quando si sente sicuro può accogliere anche chi non è parte del clan. Deve poter contare sulle sue risorse.

 

Glifo: un toro possente.

Il suo glifo è un toro, ovvero di un animale maschile, simbolo di fertilità e di fecondità, quasi a significare un nucleo di forza, di resistenza e di aggressività non ben identificato a livello cosciente.

Rappresenta la vera potenzialità del femminile intriso ancora di materia istintiva: il Toro è il simbolo della  fecondità pura, ancestrale dotata di fecondità e  sensualità. Il Toro è tipico per la sua potenzialità riproduttive, forte  ed irruenta che riesce a manifestarsi nonostante la sua grande mole.

Il simbolismo del suo pianeta (X)  in domicilio,  rappresenta l’immagine della Grande Madre e la fase del Matriarcato con la sua territorialità e feminilità; ha a che fare anche con il  simbolo della Luna piena e di Demetra che nutre i suoi figli, nutre figli altrui, è dea delle messi e, infine nutre psicologicamente attraverso la religione dei “Misteri eleusini”. Il  Toro è legato al cibo, al nutrimento, ai raccolti e agli allevamenti.. a tutto ciò che trae sostanza dalla Terra.

Nel Toro le cose devono essere concrete e visibili: tutto è legato ai 5 sensi; il Toro è poco speculativo, non crede a ciò che non vede e, tutto sommato, ha una visione semplice e serena della vita. E’ legato alla terra e ai suoi ritmi: visto dagli altri segni può sembrare monotono e lento, poco aperto e per nulla curioso: in realtà è efficace, anche se mai in affanno. I nativi odiano angosciarsi e quindi evitano di  entrare in ritmi  veloci che non possono reggere. Amano il contatto con la natura così come è,  senza distorsioni né inteventi tesi ad accelerare o  a modificare le cose. E’ un segno conservatore.. molto legato al gusto, al piacere dei sensi e al cibo; amante della terra e delle risorse che da essa arrivano nel senso più nobile del termine.

 

Mito del Toro

Il  Toro, seconda tappa  dello Zodiaco, è un segno di Terra, legato  alla materia, al corpo,   alla sostanza e all’istinto. E’ un segno passionale, sensuale,estremamente conviviale e d edonista. Ha una natura  orale , come se tutto dovesse passare attraverso la bocca e il palato. Ama attorniarsi di cose belle, di affetti e di solidità.Ha bisogno di sicurrezze ed è in grado di lavorare tantissimo per procurarsele. E’ legato al suo territorio, ama i “ suoi”  e pochi altri:  crede nei rapporti di sangue, nei vincoli veri e certi, diffida degli estranei, considerati troppo spesso “forestieri”.

E’ un segno che rispetta i ritmi della natura e ne ama il contatto . Questa sua caratteristica lo lega all’agricoltura , all’allevamento e alle grandi proprietà terriere.

L’ombra del Toro è l’avidità, ed è per questo che  nel suo viaggio  si trova spesso a dover “perdere” qualcosa di importante per giungere a comprendere  il significato dello “scambio” dell’equilibrio tra il dare e l’avere  sempre un po’ difficile per un segno che è molto sensibile al prendere, all’ingoiare e a “portare dentro”: da qui i riferimenti anatomici all’apparato digerente e alla bocca. Anche gli occhi si riferiscono a questo segno ed è proprio a partire dagli occhi che inizia il suo desiderio e il suo bisogno di portare a se’.

Il suo mito ci riporta esattamente al problema e all’ombra che dovrà essere vista e portata alla luce. Minosse, re di Creta, voleva avere  per se’ il potere su tutte le isole greche potere  che spettava anche ai suoi due fratelli.  Per realizzare il suo fagocitante  progetto chiese aiuto a Poseidone, Dio  del Mare e questi lo assicuro’  che a dimostrazione del suo sostegno avrebbe fatto uscire dal mare un bellissimo toro bianco che Minosse avrebbe dovuto sacrificare il giorno dell’incoronazione in segno di devozione e di sottomissione ad un potere  piu’ grande. ( Il Re infatti non può in nessun caso far prevalere il suo interesse privato, lui è un mediatore tra il Dio e gli umani e deve quindi rispettare il volere del Cielo).

Le cose andarono pero’ diversamente poiche’ Minosse comincio’ a pensare che un toro così bello sarebbe stato meglio nelle sue stalle e decise di sacrificarne uno meno bello e meno possente, convinto che Poseidone neppure si sarebbe accorto dello scambio.

Poseidone si arrabbio’ tantissimo per questa mancanza di rispetto e, per vendicarsi, chiese ad Afrodite di scatenare una passione travolgente in Parsifae (moglie di Minosse) per il Toro bianco.

Così fu:  Parsifae  e il Toro si unirono e da questo amplesso nacque il Minotauro, un orrendo mostro con il corpo umano e la testa di toro che si cibava di carne umana.Il Minotauro venne messo dentro un labirinto costruito appositamenteper lui:  all’interno di questo luogo venivano lasciati i ragazzi che dovevano sacrificarsi e  nutrire il mostro.

Ovviamente tutta la storia ha a che fare con alcuni dei problemi dei nativi il primo dei quali consiste in  un forte bisogno di accaparrare  anche cio’ che non si può e che non è lecito prendere. Questo mette in risalto   il lato “bestiale” del segno: il Toro, infatti è un animale universalmente riconosciuto per il suo enorme potere fallico fecondante :  è un animale dai forti appetitie dalla potenza scatenata . La morale di questo mito consiste nell’imparare ad affrontare l’ avidità e il lato puramente istintivo di questo segno che, se lasciati senza controllo    (simboleggiato nel tradimento del  Dio – che rappresenta sempre la parte della ragione - ) possono anche  trascinare l’uomo  verso la distruzione. L’istinto e il desiderio non sono negativi, ma non devono prendere il sopravvento sulla ragione e sulla capacità dell’IO di  padroneggiare tutte le parti della psiche.

 

Significato

Il viaggio del Toro è quello di andare al di là della possessività e dell’ egoismo  trovando  all’interno di sé le sicurezze di cui tanto  ha bisogno per vivere. Spesso si dice  che il Toro è buono: è vero, però è anche molto rigido, schematico; a volte è fin troppo semplice e  non vede al di là del proprio naso, e per naso intendo il suo piccolo, limitato e tranquillo territorio, per il quale è disposto a dare anche la vita, ma non è questo il suo  mito solare; il Sole Toro chiede di trovare all’interno quel senso di personale sicurezza che possa  consentire di andare al di là del mondo personale;  il Toro deve abbandonare il suo naturale paraocchi, quello  che lo imprigiona nella  cupidigia e in un   piccolo mondo dentro il quale non vuole far entrare nulla di estraneo o di “diverso”.

Spesso per non concedere ciò che è giusto  finisce per perdere tutto, esattamente come Minosse, che perdette la tranquillità, la moglie ed ebbe come  figlio  il Minotauro, un mostro nato dall’amplesso tra sua moglie Parsifae e il Toro di Poseidone  che , in un gesto di totale avidità, volle  trattenere per sé anziché offrirlo in sacrificio  al Dio per l’aiuto che  gli aveva fornito nella sua ascesa al trono.

Il Toro troppe volte si condanna ad un  viaggio di  perdita e di abbandono che sembra essere una punizione per non avere compreso che non si può “trattenere quello che non ci appartiene”.

Per realizzarsi questo segno deve crearsi un forte senso di sicurezza interna che lo renda  indipendente e distaccato da ciò che possiede  all’esterno. Deve distinguere l’ESSERE dall’AVERE costruendo una sana struttura di valori che possano guidare  la sua realizzazione e le sue mete.  Deve integrare generosità e spontaneità; senso di  “impermanenza”  ossia  capacità di lasciar andare ciò che non si può trattenere e, infine,  deve aprirsi al mondo rinunciando al possesso materiale personale ed alle sue difficoltà di cambiamento e di accettazione della diversità al fine di  sviluppare socialità vera e capacità di integrare le differenze e i cambiamenti.

I principali problemi da superare sono : avidità – possesso – trattenimento – inglobamento – divoramento e staticità.

Deve superare la troppo forte attenzione  sulla materialità  sconfiggendo  la rigidità che deriva dall’incapacità di ascolto del mondo.  Anche la sua proverbiale pazienza è una qualità che non deve sconfinare nell’immobilità.

Deve farsi una base sicura che permetta poi di vedere il suo lato ombra, di superarlo proprio trovando  all’interno  le risorse vere  che lo rendano forte. Deve concentrare l’energia per renderla lavorabile e malleabile, in pratica, la sua solidità  non deve bloccare  né  trattenere, ma bastare a rassicurare se’ stesso.

Il segno del Toro è una contraddizione sia di termini che di significati, se lo analizziamo dal punto di vista archetipico profondo: è un segno dotato di una grande ed immensa femminilità, però non intesa come la si intende oggi; infatti non è né passivo-ricettiva, né aggressiva o femminista; il Toro rappresenta il potere “al femminile” , ovvero quell’idea ancestrale di matriarcato corrispondente alla fase in cui l’uomo, ancora del tutto inconscio dei suoi poteri personali, era in completa balia della natura, che poteva  concedergli la vita nutrendolo e proteggendolo, ma poteva anche  distruggerlo e annientarlo.

Questo potere al femminile è quello della simbiosi e dell’inglobamento.

Spesso viene associato miticamente alla figura del Minotauro, un essere con testa e tronco umane incarnate su un corpo di toro. Questo ci fa pensare a caratteristiche UMANE di calore, di affettività e di sensualità impiantate però su istinti potentissimi e difficilmente controllabili quali ossessività e gelosia, rabbie cieche ed irrazionali, favorite da un’ottusità ed un’ostinazione che non si riscontra in altre tipologie astrologiche.

Analizzando a fondo una particolarità del Toro, c’è un lato che salta agli occhi: a questo animale si mettono i paraocchi o addirittura gli si tengono coperti gli occhi, e questo possiamo leggerlo con due simbologie caratteristiche appartenenti a due stadi differenti di sviluppo della coscienza taurina:

- il primo   simboleggia il desiderio di non vedere ciò che non si vuol vedere, che spesso coincide con cose che inquietano e che possono distogliere dai propri interessi e dalla propria tranquillità. Questo modo di agire è comune a molti Tori, che mostrano insensibilità e ottusità fino ad arrivare alla grettezza nell’evitare qualunque fatto che possa smuovere la sua consapevolezza. Questa tipologia rimane incarnata nella parte animale Toro, legata ai suoi bisogni, alle sue sicurezze, avido ingordo, geloso e possessivo, attento più al riconoscimento sociale e al raggiungimento di un certo status-quo piuttosto che allo sviluppo della sua anima;

- il secondo   simboleggia il desiderio di controllare i suoi istinti, ricorrendo ad un qualcosa di esterno che possa fornirgli dei valori su cui contare, per evitare di farsi prendere dalla bramosia dei suoi impulsi, sempre forti e difficili da controllare.

Ogni Toro deve pensare bene a quale di queste due tipologie appartiene, ovvero al perché indossa il “suo personale” paraocchi.

La prima tipologia appartiene o alla prima parte della vita, oppure ad una persona che non è riuscita a passare alla fase superiore della sua natura e che si insabbia nei suoi egoismi e nei suoi bisogni. Se non si comprenderà questo, finirà per restare un individuo che manca di coraggio vero nell’affrontare la vita e soprattutto di spirito collettivo: gli altri non esistono, quindi devono essere tenuti il più lontano possibile. Gli unici “altri” che contano sono i “suoi”, ma perché li possiede come se fossero un “bene”.

La seconda tipologia appartiene invece ad una persona che è già allo stadio superiore, che sta allargando la sua coscienza e che sta pian piano allontanandosi dai valori materiali,  che ha scoperto che all’interno di sé vi è un’ombra da illuminare (che è rappresentata dal potere di trattenere tutto, di divorare e di inglobare, nonché da un nucleo tendente al pregiudizio ed all’intolleranza), per poter giungere al suo nucleo di forza maschile, per liberare la sua energia potentissima e metterla al servizio di qualche cosa di più grande di sé e dei suoi bisogni egoistici.

 

Ombra del Toro

Il Toro contrappone un’ombra molto oscura che compensa il suo comportamento cosciente, che ritiene lineare e chiaro: in realtà possiede una innata diffidenza che è procurata proprio dalla sua scarsa dinamicità mentale e dalla carenza di astuzia (caduta di Mercurio), che tende a renderlo insicuro e pauroso e quindi incapace di dare fiducia piena a chi gli sta vicino.

Solo quando farà luce su questa parte il Toro potrà rivelare appieno la sua parte femminile positiva, che consiste nel dare affetto, protezione e contenimento e nell’affermare il valore della vita sopra qualunque altro valore effimero. L’uomo del Toro

Il segno del Toro è molto “femminile” e, nell’immagine psicologica  dei nativi del segno, sicuramente gli uomini sono quelli che devono esprimere valori non propriamente “patriarcali e maschili”.

L’uomo Toro infatti è molto poco competitivo, ama la tranquillità, il benessere e coltiva valori come la Terra, i valori naturali e i gusti naturali, a totale scapito di ciò che è tecnologico, moderno e scollegato dalla tradizione dell’uomo.  

L’uomo Toro è dunque un uomo con una particolare sensibilità ed un particolare attaccamento alla vita e alla continuità delle cose e, in questo mostra il suo essere conservatore, non particolarmente incline ai cambiamenti che vede come un turbamento a certi equilibri e qualcosa che spezza monotonie e ritmi per lui tanto rassicuranti.  

L’uomo Toro ha un grande  bisogno di sicurezza; non può vivere in una situazione di instabilità o di precarietà perché questo lo manderebbe in ansia: per questa persona il futuro deve essere garantito da qualcosa di tangibile e di materializzabile. Queste prerogative sono l’essenza stessa di questo segno che ha un progetto di individuazione e costruzione di un senso di sicurezza e di stabilità.   Le qualità luce del nativo Toro hanno a che fare con una forte resistenza,valori solidi, forte senso di radicamento ed   indubbie capacità di portare avanti ciò che desidera e vuole accompagnata da una certa testardaggine che lo tiene dritto sull’obiettivo non permettendosi di essere distratto.  Si dice spesso che l’uomo Toro ha il “paraocchi”  e questo può essere visto come un limite profondo se lo si valuta sotto l’angolazione di impedimento a guardarsi attorno; però può essere visto anche come un non lasciarsi distogliere da ciò che vuole realizzare e raggiungere.

E’ sicuramente costante, metodico ed  anche monotono ed abitudinario; tuttavia è rassicurante, fedele, responsabile e capace di grande dedizione alla sua famiglia, a quelli che lui chiama i “suoi”.

I suoi valori di fondo sono la famiglia,  il senso della proprietà e l’amore per le radici e  il suo territorio; è un uomo attaccato alle leggi familiari che cerca di portare con sé in ogni attività e,  per questo, viene tacciato spesso di ottusità.

Indubbiamente l’uomo del Toro ha bisogno di allargare la sua visione e la sua mente per evitare di diventare schiavo di alcuni schemi mentali ristretti che servono più che altro a impedirgli di muoversi. Il senso di tradizione e la fedeltà ai valori ricevuti non devono  in alcun modo impedirgli  di aprirsi a ciò che non conosce e che lo rende diffidente. Lo scambio è l’unica cosa che può impedirgli di chiudersi in una visione ristretta che lo imprigionerebbe in una prigione di limiti e di chiusure verso il mondo esterno.

La forza del suo segno giunge  da una reale capacità di fare affidamento sulle sue forze per crearsi un senso di  sicurezza e di stabilità che non deve impedirgli  di  vedere ciò che gli fa  paura perché  potrebbe mettergli dei dubbi e renderlo ansioso.

La sicurezza può essere raggiunta  partendo dal dare valore e dal continuare a coltivare ciò in cui crede e ritiene proprio, fidandosi di ciò che sente all’interno.  Ci sono grandi capacità di costruire sé stesso se si appoggia al suo interno e se non si lascia ingannare da valori effimeri legati all’immagine e al senso del denaro che possono causare senso di fallimento perché non portano a nessun tipo di gratificazione.

Il Toro è molto legato al corpo, ai sensi, è un buongustaio, un amante tenero ed appassionato, ama attorniarsi di cose belle che lo facciano sentire accolto; in una parola è un grande edonista che  fa esperienza attraverso il suo corpo, ed è proprio dal rapporto con esso che apprende di “avere qualcosa di suo”.  Questo è un passo molto importante perché lo mette in contatto  con le sue risorse personali, quelle  che  dovrà ricercare  al di là di ciò che invece avrà raggiunto all’esterno: se si abbandonerà all’effimero  non riuscirà a raggiungere quel senso di pienezza che deriva  dal contatto con sé stesso e mai da ciò che è puramente esterno: non è un caso che il segno del Toro sia miticamente legato al re  Minosse che, per voler trattenere ciò che non gli apparteneva subì le ire di Poseidone che si vendicò in modo tragico.

L’uomo Toro deve tenersi lontano dall’avidità che è sempre in agguato e che spesso lo sfida per potergli dare scacco.  La troppa paura di  perdere  potrebbe essere cattiva consigliera e condurlo lentamente su una strada di totale cecità in cui il senso di insoddisfazione lo traghetterebbe verso  strade di bramosia via via sempre più pericolose.

L’uomo Toro deve trovare la giusta via di mezzo tra il prendere e il dare, tra il trattenere e il lasciare andare, tra il bene interno ed il benessere esterno. Dal confronto con gli altri può imparare a diventare più flessibile e facile al cambiamento e più tollerante verso la diversità.

 

La donna Toro

Senza alcuna ombra di dubbio la donna del segno del Toro ha una psiche fortemente intrisa di   qualità “femminili”, ma non certo di quelle  che la nostra società patriarcale è solita considerare tali; in effetti, il femminile Toro si esprime in modo assai diverso sia dal modello di “angelo del focolare” che ha imperversato per tanto tempo nell’immaginario occidentale, sia dall’immagine della donna vincente e mascolinizzata degli ultimi 50 anni.

Entrambi i modelli infatti rappresentano adattamenti ai canoni  maschile e di questo non vi è traccia nella psiche della donna TORO. Essa è legata ad un  “femminile” ancora molto integro, non contaminato dai valori snaturanti del  patriarcato, una immagine  in cui vi è un forte senso del potere fecondante  – ovviamente espresso dal pianeta Proserpina – uniti ad una   saggezza  che potrebbe essere definita   “nutrente ed accogliente” e proprio per questo  molto diverso da certe fragilità e vulnerabilità o etericità  visibili in ciò che  oggi intendiamo come Lunare  cancerino o pescino  (altro lato del mondo  femminile  zodiacale).

La donna Toro è fortemente permeata dalla sua dimensione creativa; in effetti questa funzione è così importante a livello universale da dover essere rappresentata attraverso un archetipo: quello della Grande Madre; nella donna Toro c’è una consapevolezza intensa di questo suo enorme “potere”, senza il quale  il mondo  non esisterebbe ragion per cui,  anche in tempi molto difficili e bui per il mondo femminile intriso di patriarcato, questo è rimasto intatto e non confutabile.

Nella donna di questo segno c’è qualcosa che la collega all’immagine della Grande Madre ed è visibile nello scarso assoggettamento al mondo e ai valori maschili e nel coraggio di portare avanti ciò di cui è testimone..

La donna Toro rimane per molti suoi tratti ancorata al matriarcato e, proprio per questo, crea una forte unità con i suoi figli, con i quali ha un rapporto privilegiato, molto più profondo di quello che sviluppa con l’uomo. In questo lei esprime il suo “materno”, qualcosa che opera nell’accogliere, nel nutrire e nel bisogno di far crescere.

In questa donna non vi è praticamente traccia di valori maschili, essa ha però spesso  il problema della troppa facilità a mantenere la simbiosi con i figli cosa da cui deve liberarsi al fine di non bloccare in  questi ultimi  una loro vera autonomia psicologica.

La donna Toro, riesce dunque a vivere in modo assolutamente paritario nei confronti dell’uomo: è forse la donna che meno ha sentito il senso di svalutazione perché ha continuato a mantenere una forte integrità con sé stessa e con i suoi valori e, in questo, cammina fianco a fianco con l’uomo senza distogliersi o ritirasi dalla sessualità, dalla fiducia dall’amore ma soprattutto da sé stessa.

Lei è e rimane sovrana di quel regno della praticità e del buon senso che tanto lascia stupefatto l’uomo intento nella sua manifesta razionalità intellettuale e creatività tecnologica. La donna Toro vuole essere protagonista all’interno del rapporto, dell’ambiente, del clan e si sente colei che deve passare  quel senso di continuità all’interno della  vita e dell’ anima.

E’ una donna  estranea  alla  lotta per l’emancipazione in quanto non si è neppure mai sentita inferiore o subordinata ad un uomo , quindi lontana da qualsiasi rivendicazione di diritti e di doveri, perché non ha alcun dubbio sul suo valore e sul suo diritto: è una donna che continua a mantenere un profondo senso di autostima appoggiato dentro di sé e non ai valori o alle capacità esterne.

Forse, l’immagine di questa donna potrebbe farci comprendere cosa si celava  dietro al simbolo del “potere femminile” patriarcale , qualcosa di  molto distante dal senso di conquista e di dominazione che divide il mondo in  vincitori e vinti; una donna che porta con sé  valori diversi che pongono in primo piano “la forza della relazione, dell’eros”, quell’energia che dovrebbe permeare il mondo di volontà di unione e di sentimento di accoglienza, qualcosa che ci ricorda il concetto di vivere con… e insieme… all’altro.

Forse, la donna del segno del Toro è  custode di quell’aprirsi a dimensioni più  profonde della vita che sono rappresentate dalla  “ relazione” ;  questa  potrebbe essere la “strada della donna” che promuove  il “rapporto con l’altro” anziché lo scontro con l’altro.

La donna Toro è forte, paziente, fiera e sensuale e fortemente dotata di senso pratico e di capacità di sintonizzarsi con facilità su tutto ciò che è naturale; è  materna ed  ha un forte rapporto con l’allattamento, lo svezzamento e il nutrimento. Spesso è totalizzante ed ha una grande facilità ad escludere tutti gli altri dal rapporto con i figli; è legata alla famiglia, ma a quella allargata più che a quella esclusivamente personale; ha un forte senso della ciclicità di cui si fa interprete recuperando dimensioni dell’antica saggezza femminile. Il cibo è un simbolo fondamentale per  questa donna e, in questo,  si presenta come colei che consente il mantenimento del rapporto con la cultura di cui è parte, preparandolo e servendolo  con amore e con vero e proprio senso di accudimento.

E’ anche la donna più lontana in assoluto dai canoni estetici imperanti, così orgogliosa e fiera delle sua “rotondità” simbolo del suo legame con le divinità Matriarcali.

 

L’ombra sta nel possesso, nella gelosia e nel fagocitamento, difetti che entrano in gioco quando non rispetta sé stessa e crolla sotto il peso dell’insicurezza e dei valori esterni.

 

Bimbo Toro

E’ un bambino molto pacioso, tranquillo e bisognoso di coccole e di nutrimento; a volte  ha impiegato un po’ di tempo a nascere, quasi  che  volesse accertare  che il mondo fuori fosse  ospitale e sicuro prima di uscire allo scoperto. E’ un bambino che mantiene  un buonissimo rapporto con il cibo e che generalmente, mangia e dorme, se l’ambiente esterno è disteso e sereno. Ha un grande bisogno di contenimento e di sicurezze; non è molto intraprendente, anzi a volte è un po’ chiuso; i suoi bisogni sono più fisici: ha bisogno di carezze e di tenerezze (più di altri) è molto possessivo e  soffre più di altri di gelosie intense e potenti: bisognerà sostenerlo molto se gli nasce un fratello  una sorella perché potrebbe chiudersi a riccio nutrendo all’interno una fortissima rabbia che faticherà ad esprimere.

Non è particolarmente curioso e questo lo porta a non agitarsi troppo di fronte alle novità che, anzi, valuta e pondera perché ha bisogno di muoversi costantemente su qualcosa di solido e di sicuro. Non fa di certo passi avventati.

E’ robusto, testardo e sicuramente un po’ pigro: non gli piace essere stressato e non ama fare le cose in velocità. Si muove bene nel suo territorio dove ci sono persone e cose che lui conosce bene; teme molto ciò che è nuovo e non ama  sperimentare.  Gli piace ripetere le cose che conosce.. gli da’ un senso di fiducia.

L’impatto con la vita è ottimo, ama tutto ciò che c’è di bello e di positivo; gli piacciono le cose semplici, la natura, i profumi della Terra e ciò che può rendere la vita migliore e più godibile; è molto più cauto con le persone; le deve conoscere molto bene prima di aprirsi; fin dall’infanzia è riservato e difficile al contatto; anche quando si apre al gioco con gli altri, preferisce farlo in casa sua dove è confortato dalle sue sicurezze; non è un soggetto che azzarda o  che si butta nelle cose e non è neppure uno che si fida a priori; quando deve cambiare qualcosa  prima sembra fare resistenza; in realtà programma e rimugina fino a quando non si sente  sicuro;  quando parte  è deciso, quasi testardo e  non si lascia  fermare  o influenzare da nessuno.

E’ tranquillo, e solitamente non è aggressivo , gli piace la serenità: non bisogna però approfittare della sua pazienza perché, nel caso , può veramente esplodere.

E’ un buongustaio ed un edonista e pertanto  ama  la vita comoda, attorniato di cose belle e solide che rendono la vita piacevole. Ha un carattere fortemente affettivo e legato al “piacere”. Ama mangiare e sa apprezzare un buon cibo cucinato e consumato con i “suoi”; ama le persone che ha vicino ed ama l’ambiente in cui vive; ama tutto  quello che considera “suo”; è geloso e possessivo e difficilmente si separa da ciò che ha. Può essere bramoso di cose se non ha affetti solidi a rassicurarlo.

Va accompagnato ad affrontare tutte le cose nuove perché, istintivamente  tende a rinunciare e a tirarsi indietro. Può essere timido e bisognoso di rassicurazioni e di molto affetto, soprattutto durante il processo di socializzazione e l’ingresso a scuola.

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