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Caratteristiche Segno Pesci

“…A te Pesci, affido il compito più difficile. Ti chiedo di assorbire in te stesso tutte le pene dell’uomo e di rimetterle a me. Le tue lacrime devono finire per diventare le mie lacrime, le pene che sarai costretto ad assorbire in te sono l’effetto del fraintendimento della mia idea da parte dell’uomo; ma devi avere un atteggiamento di compassione nei suoi confronti, in modo che egli possa avere un’altra opportunità di ritentare nuovamente. Per questo compito così difficile verrai ricompensato con il dono più grande: Sarai l’unico dei miei 12 figli che potrà comprendermi. Ma questo dono di comprensione è per te, Pesci, e se cercherai di comunicarlo agli altri uomini non ti sarà dato di essere ascoltato”.

 

Pesci

Dal 20 febbraio al 21 marzo

E’ un segno Mobile – Femminile – di natura Yin

3° segno dell’elemento Acqua

Domicilio di Nettuno (compassione – fusione con la parte spirituale – fantasia – trascendenza e senso di partecipazione al mondo, distacco, sacrificio, guarigione, totalità);

Esaltazione della Luna (empatia – sensibilità – madre spirituale – accoglienza superiore);

Secondo domicilio di Giove (appartenenza alla specie – nutrimento spirituale – crescita superiore – unità spirito e materia – comprensione – elaborazione del significato della vita)

 

Punto di convogliamento della croce dei segni Mobili che indica il percorso in cui corpo  e mente dovranno prepararsi a reincontrare lo spirito da cui si sono disgiunti. La croce dei segni mobili è legata alla capacità di elaborare i fatti e le cose, trasformandole  in “esperienza”  che aiuta  a ridirezionare le energie in modo più evoluto, fino a  riagganciare un senso superiore della vita. E’ la croce che spinge a trascendere i confini personali grazie alla percezione che esista  un progetto più grande di cui siamo parte e in cui, prima o poi, dobbiamo rientrare. E’ la croce che spinge a ritrovare l’unità perduta superando il senso di separazione e di solitudine che ci accompagna nella prima parte della vita. E’  anche legata alla guarigione che è un  “atto  spirituale”.. nel senso che riguarda l’unità interiore e la partecipazione a qualcosa di più ampio.

 

Il Glifo

Cominciamo con l’osservare il glifo dei  Pesci che, simbolicamente, è molto  interessante:  due pesci  - legati tra loro - che nuotano in senso inverso.

A livello generale questo simbolo rappresenta l’incontro o meglio il potenziale  re-incontro tra l’individualità (primo pesce) e la totalità (secondo pesce); è chiaro che questo deve avvenire nel segno dei Pesci, e di certo  non è un compito facile da  portare a conclusione: si tratta infatti di una integrazione in cui individualità e collettività possano ritornare a dialogare e a condividere ciò che ci circonda attraverso il grande senso di “partecipazione” a cui siamo chiamati. Sul piano psicologico possiamo interpretare questo segno come il riallineamento tra l’Io e il Se’  che in termini di coscienza dovrebbe rappresentare l’abbandono definitivo di tutte le divisioni che sono state create e quindi, di tutti i condizionamenti che così tanto hanno frammentato e frammentano la vita e l’anima degli esseri umani.
 

Il Mito dei Pesci

Il Mito dei Pesci si incentra infatti sulla figura di Melusina, creatura affascinante, metà donna e metà pesce, quindi sirena.

Con questa immagine si intende l’incontro con una figura che non appartiene totalmente al mondo reale, ma un essere che è in parte appartenente ad un'altra dimensione, ad un altro livello di realtà.

L’incontro sarà quindi difficile, con molte problematiche , poiche’ Melusina è molto affascinante, sicuramente capace di rapire mente e cuore, tuttavia pone delle condizioni che, il partner solo umano non capirà, e infrangerà.

E’ un po’ come l’ultima stanza di Barbablu, che la moglie giura di non andare mai a vedere, ma poi non ce la farà poiche’ la curiosità sarà così grande che la spingerà a usare quella chiave e ad infrangere la promessa. Simbolicamente questa storia rappresenta la difficoltà per una persona “normale” , di comprendere e di rispettare il senso di diversità di questa creatura . Nel momento in cui infrange la promessa, Melusina scompare, poiche’ non può essere capita e vista nella sua intierezza, poiche’ qualcosa di lei non appartiene a questo mondo.

I due Pesci che nuotano in senso contrario rappresentano proprio l’incontro tra due diverse dimensioni , tuttavia sono legati e devono necessariamente  restare uniti: essi rappresentano l’incontro tra dimensioni diverse, tra emozioni e razionalità, tra realtà e fantasia, tra perdizione e spiritualità, tra separazione e unità: la sirena simboleggia una parte che vive negli Abissi che riporta a dinamiche molto inconscie ed anche a profondità di tutti i tipi.

Questo segno deve venire a patti con il mondo trasnpersonale, di questo si deve interessare e non importa se lo farà attraverso la creatività, attraverso la spiritualità o attraverso la perdizione, sempre la ricerca di “perdersi” in qualcosa di piu’ grande di se’ sarà alla base della loro psiche e sentiranno questo movimento, questa insoddisfazione interna che li spingerà verso nuove aperture mentali.

Ovviamente, la natura è duplice. I pesci simboleggiano molte delle idee che sono state espresse dalla filosofia Cristiana, tuttavia, a questo bisogno di santità, di espiazione e di andare verso la trascendenza della materia, non possiamo dimenticare che c’è anche l’altro lato della medaglia, quello che la cristianità ha chiuso in cantina: il diavolo. Qui sta il pesce oscuro, quello che non sempre è conscio di cio’ che sente e di cio’ che muove le sue azioni. I Pesci rappresentano entrambe queste polarità: la sfida sta nel riunirle all’interno della persona.
 

Il Segno

Nei due Pesci  vi sono due elementi interessanti da un punto di vista psicologico:

il primo è che il pesce è considerato  un animale a sangue freddo e questo lascia intendere molte cose sulla natura intima di questo segno che è empatico, sensibile, spugnoso ed assorbente, ma che ha come compito quello di non essere affatto “sanguigno”, quindi di non essere mosso da qualcosa di istintivo e compulsivo ma , anzi di essere abbastanza distaccato. Infatti, proprio questo è importante: i pesci che sono così sensibili alla sofferenza, non possono poi farsi carico di ogni cosa, altrimenti non potrebbero piu’ vivere una loro vita personale. Questo indica anche una certa struttura interiore che deve essere raggiunta da loro che sono, guarda caso, l’ultimo segno dello zodiaco e quindi che piu’ di tutti gli altri, devono aver raggiunto integrità, senso dell’Io (che non è egopatia) e capacità di distacco, oltre ai due concetti a me molto cari che appartengono entrambi alla filosofia Buddista “impermanenza e compassione”.

Il secondo consiste invece in un grande dualismo che è anch’esso insito nell’ultimo segno che deve combattere interiormente tra un bisogno di rimanere ancorato alla realtà e al mondo, mantenendo quindi questo senso di separazione tra l’Io e gli altri e, un secondo grande bisogno che consiste nel lasciarsi andare, nel cedere ad un qualcosa di piu’ grande di Se’, che consiste nel trascendere ad una dimensione superiore, accedendo a quel senso di spiritualità della vita che consiste nel sentirsi parte di un “Tutto”  in cui tutto è contenuto .  Il segno dei Pesci deve quindi terminare con qualsiasi concetto di polarità e di isolamento rispetto a cio’ che lo  circonda . Questo comporta un senso di globalità e di unità che prima di tutto sarà interno e poi potrà trasferirsi all’esterno il che potrebbe rappresentare il bisogno di non agire piu’ contro la totalità, poiche’ di essa si è parte.

I Pesci quindi, in un certo senso, hanno una consapevolezza di tutto cio’, è come se lo sentissero al loro interno e percepiscono anche questo senso di diversità, quasi di estraneità al mondo , poiche’ faticano ad inserirsi nel così detto senso di realtà, e, soprattutto faticano ad entrare nell’uniformità.

In effetti il senso di diversità è molto presente nei nativi fin dalla loro infanzia e, chi li incontra, spesso riceve questa proiezione e avverte questa sensazione e così l’effetto di essere a contatto con una creatura un po’ strana entra a far parte di questo incontro.

I Pesci sono l’ultimo segno dello Zodiaco e condensano dentro di   sé l’intera esperienza che è stata fatta nel ciclo che è iniziato partendo dal segno dell’Ariete.

L’ultimo segno deve riuscire a comprendere che l’Io è una “falsa identità” necessaria all’inizio della vita ma che dovrà essere in grado di autotrascendere  via via che l’individuo prende consapevolezza e  impara ad usare le sue potenzialità (empatia, sensibilità, capacità di cogliere e di percepire al di là dei 5 sensi e raggiungimento di un sano distacco partecipativo) per “sentire” ciò che arriva dall’interno, ovvero dall’ esperienza diretta della propria coscienza; la presenza di Nettuno e di Giove – i due signori di questo segno – è lì per ricordarci che la vita ha bisogno di continuo nutrimento  non solo alimentare, ma soprattutto spirituale. Il segno dei Pesci in particolare, a livello simbolico,  deve alimentare  i suoi corpi sottili che sono pronti ad aprirsi  all’universale: è proprio nel progetto di questo segno il compito di creare un canale per la vera guarigione che è fatta di “ricontattamento” con la fonte originaria da cui ci si è  staccati  al momento della nascita; deve quindi aprire una porta con il Divino che è in noi e fuori di noi e che è presente in ogni cosa a cui si partecipa.

Del resto, fin dall’inizio della sua vita individuale il nativo Pesci sperimenta questo senso di “vuoto”, di “diversità”  e di “assenza” che cerca di colmare attraverso mille palliativi che solo temporaneamente sembrano  “riempire”; in realtà la percezione di insoddisfazione e di svuotamento permane perché deriva  dalla consapevolezza di “essere stati un’unità” e di averla perduta al momento della nascita fisica. Nel tempo, i Pesci capiscono che solo un senso vero di partecipazione con ciò che lo circonda e l’acquisizione di un vero senso spirituale della vita  potrà “risanare” la ferita originaria, quella che sostanzialmente noi tutti viviamo come una “caduta”, o meglio, come la rottura di un rapporto che prima c’era e di cui abbiamo memoria come “nostalgia”.
 

L’Uomo dei Pesci

L’uomo Pesci   deve riuscire ad avvalersi di  qualità quali  sensibilità,  tenerezza, fantasia  ed  empatia che, nella nostra società, non sono di certo  considerate prioritarie per il genere maschile. Spesso l’uomo di questo segno ha avvertito sulla propria pelle un grande senso di “diversità” che nasce dalla percezione di avere qualità che altri non hanno e di non avere quelle che  tutti  considerano  “normali”.

In ogni caso, l’uomo Pesci è ben lontano dall’idea di un maschile forte e rigido e, proprio per questo potrebbe rappresentare il prototipo di un uomo in cui si incontrano forza e debolezza, razionalità e sensibilità, un uomo che può prendere parte al grande progetto della vita perché non si avvale solo del “logos” ma entra appieno anche nel mondo del sentimento e delle emozioni; un uomo in cui la parte inconscia sia in contatto e nutra quella cosciente.

Non è facile questa dimensione per un uomo: infatti, i Pesci sono governati dal pianeta Nettuno che rappresenta un archetipo di “concepimento e di resa attiva e costruttiva”, ma anche un archetipo in cui il concetto di forza è molto distante da quello marziano di penetrazione e di aggressione; gli uomini sono poco avvezzi a questi  tipi  di manifestazioni; fin dalla nascita sono abituati a sviluppare la forza fisica, il coraggio, la capacità di agire sul mondo e sulle cose: Nettuno invece chiede di “sentire” anziché   agire, chiede di “restare in fiduciosa attesa perché  vi sono cose che semplicemente accadono…, anche senza il nostro intervento”, chiede di sviluppare forza interiore e, proprio per questo  non è passivo, ma rappresenta la capacità di accettare attivamente ciò che non è e non può essere sotto il nostro controllo; Nettuno è un pianeta che si nega  e ci toglie  il suo sostegno quanto più si cerca di agire  e  di comprendere le cose con la mente e con la ragione; lui non è ragione, non è mente, è qualcosa che sta al di là, contro cui  la forza  dell’Io resiste… spesso anche  troppo a lungo, perché lo teme fortemente perché sa che lo  ridimensionerà, anche se non sa che in realtà lo rafforzerà e lo renderà immortale.

L’uomo del segno dei Pesci si trova immerso in una potente energia femminile che dovrà integrare all’interno del suo maschile senza scindere le due parti: la dinamica interna è quella molto ben sottolineata da Nietzche quando parla dell’angoscia e del senso di crocifissione dell’Io allorché si sente braccato tra la dimensione apollinea e quella dionisiaca della sua natura.

Nell’uomo, soprattutto in quello occidentale, la seduzione apollinea è molto potente e quindi troppo spesso viene sbarrata la strada a tutti quegli elementi che non fanno parte della razionalità e della maschilità intese  in senso tradizionalmente evidenziate dall’ eroe classico che si batte contro i mostri e i demoni che simboleggiano l’inconscio.

In realtà l’uomo dei Pesci è chiamato ad un grande coraggio, quello di accettare che non tutto può essere compreso dalla mente e che, per accedere alla dimensione interiore, è necessario lasciar andare le barriere che chiudono  la strada alla totalità e lo deve fare “affidandosi” ad una forza superiore, come vuole Nettuno.

Il  segno che vede i due pesci nuotare in senso opposto rappresenta proprio la possibilità di ritornare a quel senso di “partecipazione” e, proprio per questo è fondamentale che il nativo   riesca a “sentire” dal profondo il senso del progetto che lo  ispira e che lo  porta a voler vivere tutte le dimensioni dell’esperienza ; allora sì che potrà essere  un vero uomo,  cittadino del mondo, contento della sua partecipazione e delle sue radici, da cui potrà anche staccarsi senza perdere il contatto con la dimensione spirituale. Senza un vero contatto con l’anima la vita “muore”, si spegne lentamente perché perde di significato: se questo uomo riuscirà a vivere solo il lato pratico e mentale (apollineo), si spegnerà lentamente perché perderà il suo “nutrimento” e la sua “fecondità”, quella che arriva dal poter attingere a quella dimensione umana collettiva che gli darà la forza di  scoprire la sua individualità e la sua  diversità che è il frutto  dell’ integrazione tra il maschile ed il femminile, integrazione che lo renderà capace anche di essere “padre” a tutti gli effetti, di prendersi cura, di accudire e di sostenere prendendo parte attiva a tutte quelle dimensioni della vita che un tempo erano riservate solo alle donne: questo uomo nuovo, con un ruolo diverso e ricco sarà così molto  vicino alla psicologia di uomo-padre Pesci presente nel mito:  non possiamo infatti dimenticare che nel Mito di Zeus esiste un passaggio i cui il Dio offre la sua “coscia” che diventa un “utero” per il figlio Dioniso a cui è stata uccisa la madre.

Il mito ci riporta dunque ad una dimensione archetipica a cui l’uomo, soprattutto quello appartenente al segno dei Pesci,  può accedere trovando dentro di sé l’enorme ricchezza che deriva dall’integrazione delle due polarità.
 

La Donna Pesci

Bisogna innanzitutto comprendere che la donna del segno dei Pesci non è per nulla fragile né debole come troppo spesso sembra essere messo in evidenza sui manuali: i Pesci sono l’ultimo segno e, proprio per questo si avvalgono dell’esperienza di completezza, quanto meno a livello profondo. Ci sono alcune qualità che devono essere comprese nella loro interezza: sicuramente questa donna è estremamente sensibile, porta dentro di sé  qualcosa di universale che preme per  staccarla  dalla dimensione ordinaria e quotidiana e questo verrà portato da questa donna nel suo “materno” che  si esprimerà  prepotentemente  in una trasmissione osmotica di un senso di infinito e di fantastico.

E’ una donna  molto nutrente ma non sul piano fisico e materiale: è molto più “psichica” la sostanza che riesce a trasmettere agli altri e  ai suoi figli e, per questi ultimi,  si tradurrà da  adulti in una sorta di ispirazione interiore che invita a non scoraggiarsi di fronte a nulla che sia umano,  ed in una dimensione   creativa che dovrà essere canalizzata perché, in caso contrario, rischia di  diventare una difficoltà con il vivere quotidiano e con tutto ciò che è pratico e ordinario ed un’impossibilità di entrare in contatto con la propria totalità.

La donna Pesci ha dentro di sé qualcosa di Dionisiaco che dovrà essere integrato attraverso una dimensione “spirituale” altrimenti si manifesterà sotto forma di ombra, di frammentazione  e di caoticità. In realtà Dioniso mantiene sempre un grande rapporto con questo segno e, soprattutto nel mondo femminile riesce ad imprimere la vita nelle sue dimensioni più arcaiche che possono esprimersi attraverso aspetti che sembrano passare attraverso strane forme di possessione che – come ben sottolinea Hillman – è la dimostrazione che anche l’anima sperimenta la  vera passione .

In effetti, la donna Pesci spesso è nutrita interiormente da  questa intensa  passione che a volte la porta  a trascurare i suoi più grandi bisogni per soddisfare quelli di altri; dobbiamo prendere in considerazione il pianeta Nettuno per comprendere bene perché i Pesci sono in contatto strettissimo con il “sacrifico”, che  non può essere materiale e deve quindi esprimersi su un piano ideale e spirituale: la figura sacrificale si immerge in un destino di espiazione e di sofferenza, ma dietro ci deve essere questo  “ grande ideale” …che è il solo che deve ispirare  e che non può avere una contropartita in realtà perché se così non è  Dioniso si presenta nella sua veste ombra ed  irrompe   per soddisfare una sete  di potere che è oscuro  perché viene negato a livello cosciente. Se questa parte non viene riconosciuta dalla donna, l’elemento che può risalire dalle correnti profonde può giungere sotto forma di “dissoluzione” contro il cui potere i nostri  fragili valori personali e la nostra piccola  coscienza  non possono far fronte  perché si tratta  del dolore dell’anima che soffre perché sente di non potersi  affrancare da ciò che è collettivo e perciò destinata  inevitabilmente a vivere in una situazione di solitudine e di annientamento interno che le farà perdere contatto con la fonte ispiratrice vitale, con la spiritualità e il senso di unità; la donna invece che accetta questa dimensione trova dentro di sè il suo “padre spirituale ” e impara il senso della “compassione e del perdono” perché proprio queste due qualità appartengono al segno dei Pesci,  a Nettuno e alla dimensione luce di Dioniso che permette  di accogliere la vita nella sua espressione totale fatta anche di  delusioni, di  amarezze e di precarietà umane raggiungendo quell’umana considerazione del mondo che permette di vivere con tolleranza.

La dimensione positiva di Dioniso ha a che fare con la vera libertà personale quella che giunge quando riusciamo ad abbandonare il  nostro giudice interno e a spingerci verso le direzioni che più sono vicine a noi e alla nostra essenza.

Il segno dei Pesci ci dice che  possiamo “servire” gli altri con amore e compassione solo quando abbiamo la certezza che stiamo facendo il nostro percorso e che siamo sulla strada che abbiamo scelto, altrimenti sacrifichiamo la vita individuale e il collettivo finirà per travolgere ciò che c’è dentro scollegandoci dalla nostra anima.

La donna dei Pesci è molto vicina a queste dimensioni pero’ per raggiungerle deve crearsi uno spazio interno protetto da confini che siano capaci di difenderla quando si deve ritirare per ritrovare sé stessa e il suo senso di partecipazione;  sensibilità,  profondità e ricettività  sono gli strumenti che le permettono di affrontare e di risolvere i principali problemi della vita.

La donna dei Pesci generalmente sembra poco pratica, quasi incapace di muoversi nel mondo del  “fare”, tuttavia è incredibilmente aperta ed empatica verso gli altri e conosce la strada per uscire dalle situazioni umane e proprio questo ha da offrire al mondo: una sorta di filo di Arianna che non è nient’altro che la possibilità di conoscere e di affrontare la vita  nella sua completezza.

Nella dimensione materna la donna Pesci deve conoscere questi suoi lati, deve averli portati a livello cosciente per evitare di trasmettere  inquietudine, timore, caos nonché  fragilità e  porosità che distruggerebbe le sue creature che verrebbero esposte alla contaminazione della sua possessione dell’anima senza poter loro offrire quel supporto che deriva dalla comprensione cosciente degli  aspetti più intimi e profondi di sé.

 

Bimbo Pesci: Sono un'Artista

La nascita e l’ingresso al mondo è qualcosa che produce una serie di scossoni che il nostro bimbetto  avverte come scioccanti e paurose e, se può, ritarda fino all’inverosimile il momento. Non è raro che questi bimbi nascano dopo il termine, con l’aiuto del mondo esterno.

Per lui è meraviglioso  immaginare e  fantasticare le cose più che viverle e sperimentarle direttamente e nella realtà; questo fa di lui un soggetto che, psicologicamente è sempre “pronto a fare le cose”, ma praticamente, ha invece grandi difficoltà.  E’ timoroso e l’impatto con il mondo è timido, ha paura di essere ferito; le ferite sono “emotive”; la sua enorme empatia lo predispone a percepire pienamente gli altri, anche se tutto questo avviene a livello totalmente inconscio.

 

E’ un bimbo sensibilissimo, poroso, oltremodo permeabile a tutto ciò che gli si muove attorno; i suoi grandi occhi scrutano il mondo e lui  sente  e registra tutto; bisogna tenere presente che ha pochissimi confini personali; è come se la sua pelle psichica fosse più sottile di quella degli altri bimbi;  la sua porosità favorisce  la sua grande capacità di “sentire e percepire” gli altri e ciò che circola nell’aria, però, nell’infanzia, lo predispone anche ad avvertire e farsi carico  di sentimenti, emozioni e situazioni non proprie, ma di altri e, più di altri, è sensibile alla sofferenza. In particolar modo la madre dovrà essere molto attenta a non debordare e non lasciar passare  le sue emozioni e le sue ansie perché lui le avvertirà e tenderà a modificare sé stesso, sintonizzandosi sui bisogni della madre, anziché sui suoi. E’ una grande predisposizione quella di “modularsi sulle richieste degli altri”; nel caso però, faticherà tantissimo a formare una sua identità e a definire sé stesso come “separato” dagli altri.

 

Una delle caratteristiche di questo bambino è quella di vivere  in un suo mondo; non ama  il piano  della realtà; lo trova ostico e  meno interessante di quello fantasioso che corre e che prende spazio nella  sua mente;  se viene ricondotto con troppa enfasi alla realtà e alla praticità, e se gli viene rimproverato il suo “essere tra le nuvole”,  soffrirà e tenderà a scappare ogni volta che potrà, non distinguendo più i due mondi, ma sovrapponendoli e confondendoli.

 

E’ importante per i genitori cercare di sviluppare al massimo queste sue capacità e fargli capire che la fantasia è qualcosa che serve a vivere e a superare le difficoltà della realtà e non a fuggirla; allora imparerà a vivere entrambi i mondi e sarà  fantastico, capace di inventare storie e  di arricchire con la sua sensibilità e il suo cuore il suo ambiente; è capace di prendesi cura degli altri, ha una grandissima predisposizione per la musica e l’arte in genere; il suo impatto duro lo ha nei confronti della realtà. Se è figlio unico si avvantaggerà tanto dal rapporto con un animale: un essere con cui condividere e a cui raccontare il suo mondo interiore e di cui prendersi cura.   E’ spesso molto diverso dagli altri bimbi; interessato al mondo delle favole, al mondo invisibile; se si sente solo, si creerà un amico immaginario.  Non è pratico e fatica tantissimo nel seguire le regole e nel fare le cose in modo organizzato . Ha uno scarso senso del tempo e dovrà lentamente essere accompagnato a seguire ritmi che gli sono ignoti e non comodi.

 

Ha un animo incredibilmente ricco: è  un bambino che possiede  una saggezza interiore e non chiede altro che di essere accompagnato ad esprimerla e farne una ricchezza per tutti: un ambiente freddo, distaccato e insensibile sarà per lui tragico perché congelerà i suoi aspetti migliori  facendolo sentire emarginato e rifiutato, condannato alla diversità.  Si chiuderà in sé stesso con il rischio di allontanarsi dalla realtà che, a quel punto, sarà inaccettabile.

 

Se invece sarà circondato  da persone sensibili ed empatiche che sappiano  rispondere alla sua  interiorità, diventerà un adulto  capace di accogliere  e prendersi cura degli altri, di percepire i disagi e i problemi del mondo e di esprimerli  sotto forma di “compassione e partecipazione” oppure sotto forma di “ comunicazione artistica” , facendosi canale di messaggi che possano giungere agli altri al fine di servire  progetti molto più grandi.

 

Inutile pretendere da lui di essere pratico, razionale tecnico e metodico: è invece un improvvisatore, capace di risolvere situazioni difficili in modo del tutto imprevedibile e originale, il suo mondo è fatto di persone, di sentimenti e di emozioni: non sta a suo agio nelle cose quotidiane e pratiche. E’ un bambino che ha grandi potenziali ma  che deve essere “compreso” e aiutato a esprimersi perché è fondamentalmente introverso ; un ambiente troppo razionale pretenderà da lui cose che non potrà dare e lo farà sentire “sbagliato ed inadeguato ” facendogli perdere fiducia nelle sue vere capacità.

Portato per l’arte, per la medicina e le materie che possano poi svilupparsi in una reale capacità di occuparsi e di sostenere gli altri; è comunque un “mistico”, nel senso che la sua psiche è “comprensiva” e non parziale e questa sarà la vera differenza.

E’ in grado di stare anche molto tempo da solo  a contemplare un tramonto o un fiore; preferisce leggere un libro e fantasticare; più di altri ha bisogno di un ambiente stimolante ma al tempo stesso sensibile ed empatico che riesca a percepire i suoi rapidi cambiamenti di umore, le sue ansie e i suoi timori, accompagnandolo pian piano a crescere in un mondo poco consono alle sue potenzialità.

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