
Caratteristiche Segno Capricorno
“ A te Capricorno, richiedo il sudore della tua fronte, in modo che tu possa insegnare all’uomo a lavorare. Il tuo compito non è facile e dovrai sopportare sulle sue spalle le fatiche di tutti gli esseri, ma per ciò che riguarda il legame costituito dai tuoi fardelli metto le responsabilità dell’uomo nelle tue mani”.
Capricorno
Dal 22 dicembre al 21 gennaio
E’ un segno Cardinale – con energia Yin
3° segno dell’elemento Terra
Domicilio di Saturno (resistenza, costanza, determinazione, disciplina e autonomia)
Esaltazione di Marte (volontà, forza, difesa, capacità di taglio)
Secondo domicilio di Urano (cambiamento, progettazione, individuazione, apertura e collegamento al mondo transpersonale, autenticità).
Rappresenta la vetta della “croce cardinale” che ci ricorda che l’uomo deve essere indipendente e stare in piedi da solo, senza appoggiarsi all’esterno. Solo in questo caso non sarà ricattabile né manipolabile e non potrà sottostare a nessun’altra autorità. L’energia di Saturno spinge per ottenere questa autonomia in primis facendo a meno delle cose piacevoli che, però, renderebbero troppo dipendenti.
Glifo
una capra con la coda di pesce, il vecchio saggio, l’asceta, l’unicorno.
Nel segno del Capricorno vengono fatte nascere simbolicamente figure quale quella del Cristo e del Buddha, poiché entrambe sono collegate al solstizio d’inverno, momento in cui la “luce prende il sopravvento sulle tenebre”.
Nel glifo di Saturno – suo pianeta - abbiamo la croce che soprassiede al semicerchio della falce della Luna; indica la difficoltà che gli uomini provano nel sopportare il peso della materia che, con le sue leggi crea la realtà imprescindibile.
Assagioli collegava il Capricorno al simbolo della “vetta” che, per essere raggiunta richiede di passare prima attraverso gli abissi.
L’immagine della Capra con la coda di Pesce è molto indicativa e mostra come sia necessario per il segno avere un contatto profondo con le sue emozioni e i suoi valori (Luna e Venere in Cancro), altrimenti la salita alla vetta sarà costantemente funestata da cadute e da difficoltà, perché mancherà il sostegno emotivo di fondo.
E’ anche il segno più elevato dello Zodiaco che sta ad indicare quanto sia difficile restare in posizione di vetta (autonomia) in quanto significa avere risolto ed integrato i bisogni fondamentali che, in genere, impediscono l’autonomia e l’indipendenza.
Mito
Il mito del Capricorno porta con sé il tema del figlio che deve impostare la propria legge in modo da far si’ che ogni generazione porti qualcosa al piano collettivo. Per far questo è costretto però a rifiutare e a combattere con la legge del padre che è colui che lo ha nutrito e cresciuto.
La difficoltà del segno consiste infatti nel “tradire” la legge del padre e nel sopportare il senso di colpa che deriva da questo atto. Non c’è alternativa a livello psicologico; se non si taglia con la “casa genitoriale” non si diventa adulti, si rimane figli per sempre e si finisce per tradire inesorabilmente sé stessi.
Per questo è difficile la realizzazione di questo segno perché deve portarsi il senso di colpa dovuto al non seguire la legge di chi lo ha messo al mondo. Tuttavia, è proprio da questo gesto che origina la maturità e la responsabilità di essere padrone di sé stesso, in grado di vivere senza dipendere, rinunciando all’approvazione e all’accettazione esterna, potendo però così scegliere e sostenere il peso.
Sicuramente al Capricorno non spetta un percorso facile nel lungo cammino Zodiacale, ed infatti sono rari i nativi che riescono a realizzarsi nella prima parte della vita, proprio perché troppo spesso hanno dovuto difendersi da circostanze esterne complesse, tanto da dover poi impiegare anni a smontare i meccanismi difensivi nei quali restano a lungo intrappolati.
E’ il classico tema della Croce, in cui la materia imprigiona lo spirito imponendo le sue necessità. Bisogna però in Capricorno riuscire a trascendere questo limite per far nascere la parte spirituale.
Il compito più difficile del Capricorno consiste nel liberarsi da una iperstruttura imprigionante; solo allora può iniziare il suo cammino di liberazione della natura interiore.
Il Deserto
Il simbolismo del deserto è una costante nei miti capricorniani; esiste nel mito di Azazel, il Dio Ebraico.. contraltare di Jahvè: questo Dio rappresentava il “Capro espiatorio” sul quale venivano elencati i peccati del popolo dopo di che lo mandavano ramingo nel deserto. Esiste nel Crono greco, costretto a scendere nel Tartaro per poter espirare le sue colpe; entrambi questi luoghi rappresentano un viaggio nella terra di nessuno in cui l’eroe deve errare a lungo prima di ricontattare la vita, gli scopi e l’essenza della sua natura.
E’ un luogo che oggi potremmo assegnare all’inconscio, territorio con cui ognuno di noi deve confrontarsi illuminando le parti ombra per trovare la vera forza.
Solo quando si sono attraversati questi luoghi si riuscirà a smantellare la struttura tirannica e giudicante su cui si è forgiata l’identità.
Sarà proprio questa esperienza a rendere i nativi duttili e comprensivi, ad insegnar loro a valorizzare la vita e a vivere con la speranza che il sole al mattino sorge per tutti.
Psicologicamente il Capricorno diventerà forte, ma questa forza dovrà cercarla e coltivarla a lungo, poiché la sua natura porta sempre a doversi difendere troppo da situazioni difficili nell’infanzia, per cui erigi muri e barriere per rinnegare ciò che non poteva sopportare. Questo fa sì che l’IO non riesca mai nella prima parte della vita a strutturarsi con naturalezza; al suo posto si struttura una corazza che diventa rigida ed intollerante, e finisce per dar vita ad Super Io inflessibile che imprigiona l’Io impedendogli a lungo di crescere.
Il Capricorno è un segno che, contrariamente a quanto si pensa comunemente, matura tardi, proprio perché fa molta fatica a contattare la sua debolezza.
La ferita narcisistica originaria che ogni Capricorno chiude gelosamente all’interno dovrà riaprirsi, permettendo al dolore di riemergere e di lasciar crescere l’IO bambino a suo tempo mortificato e bloccato.
Significato
Con il mese di dicembre e il solstizio d’inverno si chiude il ciclo annuale anche se non quello zodiacale) con il segno del Capricorno, segno invernale, cardinale legato all’elemento Terra. In linea con la simbologia stagionale il Capricorno è un segno scarno, essenziale che porta con sé il senso della difficoltà che la natura sperimenta nel sopravvivere ai suoi minimi termini con il Sole al suo punto meno calorico ma, ciò nonostante, in fase di totale consapevolezza che il ciclo si riprenderà e che la nuova legge soppianterà quella vecchia.
In questo tema il Capricorno racchiude il suo grande dramma interno: da un lato il senso di raccoglimento e di accettazione della necessità di questa fase di totale chiusura e raccoglimento verso l’interno che serve a garantire realmente l’apertura e la rinascita; dall’altra, la sensazione di resistenza che invece deve mettere in atto per trascorrere indenne quel periodo che è il meno ospitale in assoluto.
Nell’astrologia il segno del Capricorno è stato sempre messo in relazione con la spiritualità e l’ascetismo; in effetti c’è una sorta di austerità in questo segno che sembra preservare le sue energie per garantirsi la sopravvivenza con il minimo dispendio di energia; esattamente come fa l’asceta che non si abbandona al superfluo ma è rispettoso di ciò che gli serve.
Nel Capricorno, la presenza di Saturno indica un percorso in cui via via bisogna liberarsi dei pesi che sono stati accumulati karmicamente per poter fare il grande passo di elevazione che passa attraverso il “giusto mezzo” e l’utilizzo delle proprie capacità; qui il “destino” diventa “ libero arbitrio”; ogni nativo sa che deve contare sui suoi mezzi e che non può farsi illusioni circa ciò che arriva dall’esterno; sa che ognuno è responsabile di sé stesso e, nella psicologia capricorniana vi è da un lato un grande senso di struttura che deriva dal concetto di forza interiore costruita sul “fai da te”; dall’altra però c’è l’inevitabile rimpianto che giunge dall’aver rinunciato a ciò che sarebbe stato piacevole e morbido, ma limitativo dell’autonomia. Infatti, il libero arbitrio è il dono più grande concesso all’uomo, ma per ottenerlo bisogna fare i conti con la responsabilità e con i limiti; sono queste le due qualità che conducono alla libertà che attende ogni essere umano dopo che è stato capace di comprendere il valore della scelta, affrontando le inevitabili rinunce che la materia e lo stato di incarnazione impongono.
E’ un segno che sente fortemente il bisogno di vagliare, ordinare ed organizzare tutte le cose prima di costruirle materialmente; niente potrà essere duraturo se non ha passato il duro vaglio di questo segno e del suo signore Saturno. Le sue qualità sono rigore, onestà, programmazione e capacità di sacrificio finalizzato alla costruzione che può essere mentale, strutturale o sociale; i nativi del segno hanno la capacità di porsi una meta e di mantenere l’attenzione e l’energia puntata dritta sull’obiettivo per tutto il tempo necessario al suo raggiungimento. In questo segno vi è la combinazione di Saturno che dirige la forza di Marte avvalendosi anche della capacità progettuale di Urano. E’ il primo segno che mette da parte le “grandi aspettative esterne ” che, inevitabilmente, aumentano le possibilità di delusione e di insoddisfazione.
Il Capricorno conta su sé stesso e rinuncia ad aspettarsi che il mondo fornisca ciò di cui ha bisogno. Il suo motto è “aiutati che il Ciel ti aiuta”.
Saturno sembra dire che tutto ciò che deve resistere nel tempo deve essere costruito in prima persona ed assoggettato alla legge della necessità e dell’entropia; disonestà, sete di dominio e incapacità di prevedere la conseguenza delle proprie azioni sono le cause della scarsa durata delle cose e sono quelle che ogni capricorno cerca di evitare accuratamente.
Il segno richiede rettitudine, onestà e rispetto degli altri e della legge pena la decadenza e la sofferenza. Saturno rappresenta la legge a cui lui stesso deve sottoporsi senza false scappatoie. Saturno sembra dire che esiste una strada giusta ed una facile e che la seconda non è da percorrere.
Il Capricorno e i suoi nativi hanno grandi capacità che raffinano coltivando la costanza, la pazienza e la resistenza; hanno però bisogno di affrontare la ferita che deriva dal “non essere potuti dipendere” che spesso urla dall’interno e che, se non viene cauterizzata rischia di farlo diventare duro, rigido e tirannico, incapace di dare sostegno e comprensione ai deboli, esattamente come nessuno ha sostenuto e compreso quando era debole, impaurito e solo. Il Capricorno ha un problema con la sua energia, sia maschile che femminile: nel mito Saturno era stato ricacciato nelle viscere della Terra da Urano ma, fu lui ad essere scelto dalla madre per castrare il padre. In questo simbolo è racchiuso il suo dramma: i suoi genitori spesso non sono riusciti a fornire né struttura, né tenerezza e protezione e lui deve trovare tutto al suo interno.
La grande forza di un Capricorno nasce dall’aver affrontato la debolezza interna, averla superata e riconosciuta. In questo modo da forza si costruirà sulla sensibilità e la materia integrerà pienamente l’anima che renderà il capricorno distaccato ma in grado di comprendere e di essere una guida per gli altri.
L’ombra si nasconde proprio nella ferita e può essere un’ombra terribile fatta di spietatezza, di durezza e di mancanza assoluta di compassione.
L’Uomo del Capricorno
Cosa c’è dietro a quella maschera di durezza e di riservatezza dei nativi Capricorno a volte è veramente difficile da scoprire; questi uomini sono tra i meno chiacchieroni dello zodiaco e preferiscono osservare, capire senza mai esporsi troppo; la loro natura è profondamente introspettiva ma non bisogna sottovalutarne intelligenza e l’attenzione che pongono a tutto ciò che sta attorno a loro. Gli uomini Capricorno sono persone che hanno lavorato molto sulle loro capacità professionali; sicuramente sono molto ambiziosi e desiderosi di autorealizzazione; per loro la “carriera” è un prodotto molto ricercato ed ambito per raggiungere il quale sono in grado di fare qualsiasi sacrificio teso a raffinare le capacità e il senso della responsabilità. Sono ottimi capi, in grado di gestire e di dirigere con fermezza e distacco, ma con estrema competenza e responsabilità, doti oggi molte rare.
Anche questo fa parte della psicologia profonda di questo segno che si è battuto da sempre con il senso di “utilità - inutilità”; nella loro vita hanno dovuto includere tutto ciò che era utile abbandonando, anzi rinunciando al superfluo e al piacevole che veniva troppo spesso considerato “inutile”ma questo non è tutto perché si sono spesso sentiti inutili se non erano efficienti e se non facevano ciò che gli altri chiedevano e sono queste le informazioni che si sono radicate nei più profondi meandri della loro psiche fin da quando erano piccolissimi e, il loro modo di rispondere a questa situazione è qualcosa di più articolato di una semplice sete di potere; per loro infatti l’efficienza e la professionalità sono da mettere in relazione all’esistere più che all’espressione del potere personale. La corazza fatta di serietà, professionalità ed efficienza è stata lo strumento attraverso il quale sono sopravvissuti ed hanno imparato a “sentire di esistere”; infatti difficilmente hanno ricevuto gratificazioni se non per quello che sapevano “fare” e soprattutto “eseguire” e …su questo hanno costruito la loro vita.
Certo, questa modalità di vivere ha richiesto di tagliare fuori la capacità di essere veramente in contatto con i “sentimenti” che in quella situazione erano un problema più che una benedizione e, ciò che dovranno fare per ritrovare una reale completezza sarà proprio scalfire la roccia che hanno posto al di sopra del loro “sentire”.
Le qualità su cui un Capricorno può contare sono certamente la sobrietà, la voglia di arrivare per merito e non per utilizzo di altre strade, le reali capacità personali in cui spesso non crede pienamente e che per questo continua a coltivare con metodo e disciplina; è capace di impegno, determinazione e costanza, ma a volte è troppo disincantato sulla vita e sulle persone; la costante relazione con la realtà che è stata la sua unica ispiratrice per moltissimi anni lo porta ad essere troppo pratico e poco fantasioso e a non fidarsi di strumenti diversi dalla logica; se vuole veramente completarsi dovrà aprirsi a questo altro lato della psiche in modo da poter fondere in sé stesso la testa con il cuore che non attende altro che di essere “nuovamente ascoltato”.
Un’altra delle caratteristiche del segno è l’affidabilità pressoché totale; l’essersi costruito sulle capacità e sull’efficienza lo hanno abituato a prendersi responsabilità su tutto spesso anche su ciò che non devono; infatti la sensazione che si ha guardandolo e vedendone anche la postura è quella di un sovraccarico a livello spalle e schiena; il che indica la predisposizione a “caricarsi” di doveri e di responsabilità che finiscono per imprigionarlo facendolo diventare quasi un automa in grado di portare avanti qualsiasi cosa senza troppo lamentarsi ma perdendo di vista ciò che gli compete da ciò che non gli compete e, soprattutto, perdendo di vista sé stesso.
Generalmente i Capricorni hanno bisogno di lasciar andare parte della loro struttura che è sempre troppo rigida e troppo basata sul “dovere” e che, se un tempo li ha protetti impedendogli di sentire il peso del vuoto affettivo interno, dall’altra toglie loro la vitalità e l’amore per la vita che possono restare seppelliti a lungo sotto ad una sorta di rassegnazione dietro la quale si nasconde la non fiducia di poter avere diritto a qualcosa di più in campo emotivo ed affettivo.
Infatti si corazzano contro la parte “sensibile della vita” e cercano gratificazioni materiali proprio perchè la storia li ha temprati ed abituati a “non sentirsi meritevoli di altro” e quindi a dover sempre prendere tutto da quell’unica parte che ritengono funzionante, senza farsi troppe illusioni sul resto.
I Capricorni sono in grado di essere autonomi e autosufficienti fin da piccoli; hanno fatto di necessità virtù e hanno imparato a non chiedere per non sentire la ferita del rifiuto e a sbrigarsela da soli , il punto è che questo schema mentale è così fortemente imprintato al punto da diventare alla fine una profezia: “non credono di poter essere amati e, in fondo ricercano proprio la conferma di questo nei loro atteggiamenti”.
Su questo dovranno soffermarsi a lungo anche per evitare di sentirsi traditi dalla vita e dalle compagne che, ad un certo punto, li abbandoneranno proprio perché troppo distaccati, impegnati, efficienti ma poco presenti nella vita affettiva e di relazione.
Così, per loro sembra una beffa ancora più tragica perché dopo aver fatto benissimo quello per cui sono stati addestrati da sempre, anziché conquistare il premio a cui ogni eroe ambisce (amore, fedeltà e sicurezza) , loro finiscono con il perdere tutto compresa la “principessa” e questo li rende particolarmente arrabbiati e delusi.
Se il loro compito nella vita è diventare veramente autonomi, devono comprendere che questa possibilità può nascere solamente dall’aver veramente integrato la funzione sentimento e dal partecipare interamente alla vita, altrimenti diventeranno un nucleo di organizzazione rigida, di dovere e di impegno vuoto però di empatia e di quel coraggio di entrare dentro l’anima personale e degli altri.
La sua ombra sta nella paura di non essere all’altezza e su questa devono lavorare fino a sconfiggere il drago interno che sembra ancora chiedere di rispondere a figure genitoriali che tiranneggiano e bloccano l’espressione del loro bambino interno ancora da far crescere.
Quando questo accade i Capricorni diventano rilassati, ironici, in grado di ridere delle loro piccole paranoie e, soprattutto, possono diventare compagni fantastici con cui accompagnarsi nel lungo viaggio della vita.
La Donna Capricorno
Le nostre eroine hanno una struttura psicologica abbastanza particolare, ma, proprio per questo, estremamente interessante.
Senza ombra di dubbio la psicologia della donna Capricorno è molto maschile ed infatti i pianeti che si trovano nel segno non hanno certamente nulla a che fare con qualità femminili: Saturno, Urano e Marte non si può dire che esprimano morbidezza e sensibilità ma forza, determinazione, responsabilità, capacità di distacco; questo è un punto che per un certo verso può essere considerato quasi a favore di queste donne nel tipo di società in cui siamo inseriti: infatti, le nostre amiche spesso non hanno grandi difficoltà a vivere e a competere con il mondo maschile e a trovare all’interno dello stesso risposte molto allettanti per quella parte della loro natura legata all’efficienza e alla realizzazione. Si comportano come maschi, nel senso di sono ambiziose, riflessive, determinate, forti, molto efficienti oltre che competenti nel lavoro che considerano spesso la cosa più importante della loro vita se non l’unica. Sanno dedicarsi anima e corpo al lavoro, togliendo giorno dopo giorno dalla loro vita ciò che potrebbe limitare la disponibilità.
Se questo da un lato sembra favorirle all’interno della nostra società basata sul mito dell’efficienza e della ragione, dall’altro dobbiamo invece pensare che è per lei una grande trappola che il più delle volte diventa la causa dei suoi più grandi problemi.
Per ottenere i loro successi le nostre native hanno agito quasi chirurgicamente sulle loro qualità femminile, le hanno rimosse e le hanno relegate e rese mute e questo crea all’interno un grandissimo travaglio: infatti, mentre non esprimono il loro femminile si illudono di essere “uguali” ai loro colleghi maschi cosa che in effetti non è o meglio se è vero sul piano delle opportunità non può esserlo sul piano interiore dove la diversità è potente e necessaria.
Le donne Capricorno sono chiamate a rielaborare alcune cose presenti nel loro inconscio che rendono particolarmente complessa la loro natura: esse hanno sempre problemi con il loro lato “femminile”; il segno è molto pesante su certe qualità… l’opposizione al Cancro simbolo della morbidezza e dell’accoglienza nutritiva della Luna ci fa capire quanto queste prerogative siano lontane e rimpiante dalla donna Capricorno che ha imparato a fare a meno di ciò che desiderava più fortemente al mondo proprio sopprimendo i suoi bisogni più intimi e profondi ed imparando a confrontarsi sul piano esteriore con il mondo maschile fatto di competitività, razionalità e di cose si sanno fare o non sanno fare.
In questo modo - fin da piccola - ha imparato a cercare i consensi.. vedendo chiaramente che la fragilità e la sensibilità erano poco gradite attorno a lei. La nostra eroina ci richiama alla figura mitologica di Athena, la figlia di Zeus che nasce adulta, dalla testa del padre, completamente vestita con scudo, elmo e corazza. Su questa immagine le native devono riflettere a lungo perché serve a ricordare che hanno rinunciato alla parte morbida della vita, ai sentimenti, alle emozioni, ma anche alla capacità di nutrire perché tutto sembra troppo doloroso da vivere quando l’infanzia è stata una fase già adulta, piena di compiti di eseguire e di regole da rispettare e quando la figura materna mancava proprio delle qualità protettive e confortanti che avrebbero dovuto accompagnare a crescere e a sostenere le difficoltà emotive senza doverle rimuovere del tutto.
Spesso fin da bambine si sono rese conto che se volevano essere accettate non dovevano pesare, dovevano essere utili e soprattutto non dovevano mai mostrare fragilità: nei miti capricorniani è sempre molto forte questa caratteristica: la sensibilità viene scambiata per fragilità e la fragilità deve essere assolutamente bandita perché in queste famiglie non è ammessa. Così anche la nostra eroina si è abituata a non chiedere, a non mostrare bisogni, a fare sempre leva sulle sue capacità e su ciò che bisognava fare rinunciando alle gratificazioni che quasi mai arrivavano e che hanno forgiato quella mentalità “non chiedo, faccio, perché è meglio fare che chiedere e sentirsi dire di no”. La loro psicologia si è costruita sul bisogno di “evitare il rifiuto” che era la cosa più difficile da sopportare nell’infanzia, epoca in cui si hanno i più grandi bisogni. Così, pian piano hanno iniziato a considerare “negative” tutte le caratteristiche femminili, dalla sensibilità, ai sentimenti, dalla seduttività alla capacità di contenimento; tutto questo lo hanno relegato nell’ombra combattendolo quando lo vedevano agire dalle altre donne.
L’inganno è proprio questo: si sono sentite molto apprezzate dagli uomini in quanto “forti e diverse dalle altre donne” ma, in realtà, sono diventate “uomini mancati” molto temute in tutti i campi che non siano quello lavorativo e professionale.
La vita in questo modo le riporta a doversi un giorno occupare nuovamente della loro parte interna che ad un certo punto comincia a reclamare il suo posto e chiede di essere ascoltata.
Molte donne del segno sono diventate capi, manager e portano avanti situazioni professionali con piglio e con abilità veramente inconsuete: tuttavia sono spesso sofferenti per una ferita affettiva che sembra non placarsi ed estendersi nel tempo. A questa dovranno rivolgere il loro sguardo: devono ricontattare l’infanzia e quella madre che non hanno mai avuto sotto forma di “sicurezza emotiva, sostegno, protezione” e darle vita dentro di sé imparando così a nutrirsi di ciò di cui hanno bisogno. Devono soffermarsi sul loro corpo, ascoltarlo e gratificarlo delle cose di cui ha più bisogno imparando a vivere anche quel senso di “passività e di attesa” che per loro è totalmente sconosciuto e che permette il fluire delle emozioni e della vita.
L’intervento può essere doloroso all’inizio perché le costringe ad occuparsi si qualcosa che hanno sempre tenuto a bada con l’intelletto (l’elmo di Athena) che ha impedito di soffrire nell’infanzia ma che tende poi riprodurre lo stesso modello anche con chi sta loro vicino e, soprattutto, con i loro figli.
Proprio dal contatto con l’infanzia e con i bambini possono imparare tantissimo e possono concedersi quelle qualità che hanno sempre pensato di non avere e di non trovare dentro di sé.
Se faranno questo processo allora lasceranno “scongelare” la parte emotiva e si accorgeranno che il loro “sentire” è li’, forte, potente ancora immacolato ma pronto a collaborare con la loro potente forza esterna. Potranno così dare un grande contributo al mondo : le loro capacità indubbie sul piano professionale saranno così mediate e temperate dai sentimenti e potranno portare sensibilità e capacità di comprensione nel mondo professionale che spesso è totalmente avulso a tutto ciò.
Un piccolo molto indipendente
Il bambino del segno incontra fin dalla sua nascita una certa resistenza che impone un senso di distacco. Nei nativi è frequente la sensazione di difficoltà che propone una problematica iniziale di “privazione” della dolcezza e della morbidezza che si caratterizza nella percezione di dover essere presto autosufficiente.
E’ una sensazione quella che ha.. ma è tanto forte da essere interpretata come un dicktat; inoltre, il bimbo sente le aspettative del mondo esterno e tende a farsene carico.
L’impatto con la vita di questo bimbo è lento, cauto, valutativo: una sorta di compromesso tra il grande bisogno di conoscere e di capire cosa c’è attorno e la paura che le condizioni non siano facili: dunque, il nostro piccolo eroe impatta la vita con occhi indagatori e tende a muovere i suoi passi nel momento in cui ha alcune sicurezze di base.
La conseguenza dell’impatto non semplice e non fiducioso e brillante lo porta ad essere particolarmente schivo, sempre molto in gamba ma capace di sottovalutare sé stesso perché non crede nelle sue possibilità poiché il mondo non si è presentato come un luogo accogliente e pronto a fargli spazio.
La caratteristica principale del suo carattere è legata alla sensazione di essere presto grande e e di dover fare le cose con le sue capacità: la sua psiche è come se fosse sintonizzata sulla difficoltà piuttosto che sulla facilità: tutto deve essere fatto da sé anche se costa fatica: c’è l’idea che le cose debbano essere conquistate perché nulla viene regalato.
Le potenzialità sono tantissime: è un bambino intelligente, molto resistente; un bambino che solitamente vuole essere molto presto indipendente e che tende a fare tutto da sé, impegnandosi a superare gli ostacoli e le difficoltà: la sua fatica più grande è chiedere aiuto e dipendere, perché spesso sente che se dipende in qualche modo viene limitato e bloccato. Lo vedrete rientrare dalla scuola e prepararsi il tavolo, fare i compiti senza essere sollecitato, prepararsi le cose da indossare da solo, senza essere aiutato; il punto è che spesso non ama neppure essere soccorso quando ne ha veramente bisogno: come se ci fosse qualcosa di interno che lo spinge verso il bastare a sé stesso, al limite, è lui che si occupa di fratelli più piccoli. Ha una grande facilità ad essere responsabile; per questo non bisogna mai accollargli troppi doveri perché di regola non si lamenta ma questo non vuol neppure dire che non comprenda ciò che gli viene chiesto: ha un gran senso di giustizia.
Ha una natura pratica; la sua mente è organizzata, quasi essenziale, sa risolvere problemi e non teme di andare in crisi di fronte a compiti molto grandi. Ha fin da piccolo un grandissimo senso dell’umorismo, anche se spesso un po’ lapidario e dissacrante. Ha una visione molto chiara della realtà e, proprio per questo, tende a non farsi illusioni e a non lasciarsi troppo prendere dalla fantasia e dai voli pindarici; sa che ci sono cose che devono essere fatte e non crede che gli altri faranno al posto suo.
Sembra essere molto più grande della sua età: la sua natura lo rende particolarmente incline a farsi carico di ciò che, a volte, non è ancora pronto a portare avanti: soffre molto l’autorità anche se tende ad obbedire, soprattutto se i suoi genitori sono molto rigidi.
Ha bisogno di tenerezza e di amore, però difficilmente lo chiederà, anzi, di solito tende a sembrare restio alle smancerie che considera … cose da piccoli.
E’ importante per i genitori comprendere che in realtà, ha una natura estremamente sensibile e bisognosa che cerca di nascondere dietro ad uno scudo duro coriaceo che ostenta, quasi a mostrare a tutti che non ha cedimenti e che può tranquillamente tener lontano la sua fragilità per paura che possa essere ferita.
E’ incline ad accollarsi responsabilità; è studioso e diligente ed ha un grandissimo senso della regola e, proprio per questo, non bisogna premere troppo su di lui proprio per la sua inclinazione ad avvertire sia il senso del dovere che il senso di colpa.
E’ un bambino che per sua natura tende ad essere vecchio da piccolo; in realtà è curioso, acuto, ha una fortissima razionalità e, conquista una maggior flessibilità nel tempo; da piccolo non sembra eccessivamente vitale; ama la solitudine e ama fare da sé. Può essere molto testardo e odia tantissimo essere comandato.
E’ molto importante cercare di stimolarlo a credere di più in sé stesso; non siate troppo duri e non cercate di pretendere l’impossibile da lui; spesso sono bambini già di per sé molto perfezionisti che non si accontentano, quindi sarebbe invece importante che fossero incoraggiati a credere nelle loro capacità e a esprimerle in maniera normale, lontane da certe esasperazioni.
Hanno un gran senso dell’autorità.. ma patiscono oltremodo l’autoritarismo, soprattutto quando è espressione di debolezza coperta da falsa forza e struttura.