Forse la Divina Commedia è qualcosa di più che un bellissimo testo. Forse questa bellezza che s’irradia nei secoli trascende i valori poetici, letterari, estetici, come anche quelli morali, politici, religiosi. Forse la sua scrittura ha significato sperimentare, e tracciare, un percorso possibile di crescita spirituale...

Riuscire a contattare la dimensione paradisiaca ha a che fare con l’accettare di uscire dai limiti del proprio Io, del proprio pensiero razionale, senza mai tuttavia ricusarlo, negarlo; ha a che fare con l’opportunità di ricomprendere la propria vicenda entro le paradossali e vivificanti coordinate del Sé, della Vita, che permeano di significato anche gli aspetti apparentemente più deboli, fallaci, non semplicemente riscattandoli, ma rendendoli stupefacenti risorse individuative...

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Riuscire a contattare la dimensione paradisiaca ha a che fare con l’accettare di uscire dai limiti del proprio Io, del proprio pensiero razionale, senza mai tuttavia ricusarlo, negarlo; ha a che fare con l’opportunità di ricomprendere la propria vicenda entro le paradossali e vivificanti coordinate del Sé, della Vita, che permeano di significato anche gli aspetti apparentemente più deboli, fallaci, non semplicemente riscattandoli, ma rendendoli stupefacenti risorse individuative...

Forse la Divina Commedia è qualcosa di più che un bellissimo testo. Forse questa bellezza che s’irradia nei secoli trascende i valori poetici, letterari, estetici, come anche quelli morali, politici, religiosi. Forse la sua scrittura ha significato sperimentare, e tracciare, un percorso possibile di crescita spirituale...

Nel bicentenario della nascita del grande scrittore russo Fedor Dostoevskij, autore di capolavori imprescindibili della letteratura occidentale - Memorie dal sottosuolo, Delitto e castigo, I demoni, L’idiota , per citare i più importanti- si vuole cogliere l’occasione per riflettere su alcuni dei suoi temi, non solo impegnativi, ma straordinariamente urgenti e attuali nel panorama contemporaneo e promuoverne la lettura.

Una delle più geniali studiose della Divina Commedia, Jacqueline Risset, ha parlato de “l’aspetto propriamente sciamanico del racconto”, ovvero l’ambizione, che differenzia la Commedia dalle altre visioni ultraterrene, di far entrare questa esperienza, questo mondo, “nel sistema che di diritto lo fonda e nell’ordine che lo salva”.

Una delle più geniali studiose della Divina Commedia, Jacqueline Risset, ha parlato de “l’aspetto propriamente sciamanico del racconto”, ovvero l’ambizione, che differenzia la Commedia dalle altre visioni ultraterrene, di far entrare questa esperienza, questo mondo, “nel sistema che di diritto lo fonda e nell’ordine che lo salva”.

Una delle più geniali studiose della Divina Commedia, Jacqueline Risset, ha parlato de “l’aspetto propriamente sciamanico del racconto”, ovvero l’ambizione, che differenzia la Commedia dalle altre visioni ultraterrene, di far entrare questa esperienza, questo mondo, “nel sistema che di diritto lo fonda e nell’ordine che lo salva”.