Abitudini

Libreria Esoterica Roma Harmonia Mundi

Mercoledì 27 Gennaio 2016 - Ore 19.00

Abitudini

Conferenza a cura di Alberto Matcovich

 


Ognuno di noi ha un grande numero di amiche.


Esse non solamente si svegliano insieme a noi, ma ci accompagnano per tutta la nostra giornata da quando scendiamo dal letto, al mattino, a quando, la sera, vi rientriamo per metterci a dormire.
Quanto ci sono care ….. queste amiche……. le  ABITUDINI.
Esse infaticabilmente ci aiutano a portare a compimento molte azioni quotidiane, permettendoci, peraltro, di eseguirle con tale e tanta sicurezza così che non ci serve aggiungere alcuna peculiare attenzione ed energia. Le abitudini sono utili ad es. quando ci laviamo….. quando mangiamo …. quando ci muoviamo dentro casa prima di uscire…… quando stiamo alla guida della nostra auto…..spesso quando stiamo al lavoro ….. quando  guardiamo la televisione ……. quando andiamo a dormire ….  quando decidiamo l’ora della sveglia del mattino seguente !!!
Si è visto che il 40 % delle nostre attività quotidiane sono fatte senza la diretta gestione dell’attenzione….   quindi  lontane dal controllo della nostra consapevolezza.
Oltre ciò, ancor più pericolose sono le abitudini del nostro modo di pensare ….. la nostra consueta modalità di leggere il giornale e di commentarlo; l’usuale modo di parlare/ascoltare i colleghi e il nostro superiore; le uniformi risposte che diamo quando ci chiedono qualche consiglio al lavoro; che dire, poi, dell’affannosa ricerca dell’ultimo whatsapp e/o della email appena sentiamo suonare il segnale di ricevuto messaggio.
Le abitudini, quindi, a poco a poco tolgono il colore agli eventi e raffreddano i sentimenti anche nei confronti dalle persone, portando, così, molti aspetti della nostra vita verso una certa opacità. Sentendone il peso ci arrampichiamo sugli specchi delle giustificazioni inconsistenti….. quali …. “io sono fatto così”…. “questo è il mio carattere” …. senza riuscire in alcun modo a rompere questo vorticoso modo di precluderci le bellezze della nostra vita.
Questo modo di agire consueto e regolare è insorto, nella nostra primissima infanzia senza che noi lo percepissimo; continuiamo, comunque, a portarcelo dietro. Altre abitudini sorgono anche nella vita di adulti. Esse possono manifestarsi mentre esploriamo l’ambiente fisico (ad es. andiamo in nuovo albergo in cui siamo andati per vacanze e ben presto ci uniformiamo agli orari di colazione/pranzo/cena in vigore in esso, diversi da quelli di casa nostra) o sociale (mettersi le mani in tasca quando parliamo con persone da poco consciute), altre vengono da noi adottate dopo averne percepito alcuni benefici e vantaggi senza che siano necessarie intense ripetizioni (ritornare in un ristorante in cui siamo stati molto ben accolti il cui cibo corrisponde ai nostri gusti).
Studi recenti, inoltre, indicano che questo modo di comportarci si forma non solamente quando noi eseguiamo azioni piacevoli, ma anche quando siamo stressati, agitati e preoccupati, quasi fossero una forma di rifugio per riacquistare la nostra serenità.
In particolare la nascita delle abitudini sembra sia del tutto fuori dal controllo diretto non solamente della nostra attenzione ma anche della nostra volontà; tutti abbiamo l’esperienza, infatti, che difficilmente riusciamo a formarcele anche a seguito di attente e minuziose ripetizioni e di grandi sforzi.
Esse, in fondo, proprio come delle buone amiche, ci rendono più rapido e dolce il  passare del tempo; alla fine, però, loro stesse desidererebbero impadronirsi del nostro bene più prezioso: la nostra vita. Esse, sia pur buone, ambirebbero, quindi, di gestire in modo sempre più direttivo tanto le nostre attività quanto i nostri pensieri lasciandoci, così, al ruolo di meri spettatori.
Potremmo dire che il loro scopo peculiare sarebbe quello di farci passare la nostra vita con il pilota automatico inserito.
Ciò nonostante ad alcune abitudini siamo molto legati; ce le vogliamo mantenere nonostante tutto e tutti.    
Loro, però, ci fanno pagare un alto prezzo: quanto più cediamo al loro suadente richiamo tanto più in noi diventano evidenti le resistenze ad accettare i cambiamenti. Reagiamo a qualunque novità vedendone solamente gli aspetti negativi; inoltre, per quanto buoni propositi facciamo di trasformare qualcosa nell’ambito del lavoro, delle relazioni e della famiglia, le innovazioni durano pochissimo tempo.
Come potremmo immettere nel nostro modo di pensare e, quindi, nelle nostre azioni spunti di novità ….. di creatività ….. ?
Il primo passo è avere maggior conoscenza dei meccanismi di funzionamento del nostro cervello, in quanto tutto quello che succede nella nostra mente ha in esso un corrispettivo importante. Infatti, proprio le abitudini sono divenute un affascinante e nuovo aspetto di ricerca sulle funzioni del nostro cervello, che sta richiamando moltissima attenzione da parte dei neuroscienziati. In quanto fino ad alcuni anni si supponeva che esse fossero scatenate da  una riduzione di attività di alcune cellule fondamentali del nostro cervello, i neuroni; in questi si sarebbero ridotte, a poco a poco, le sostanze di trasmissione dei segnali…. detti neuromediatori…  di contro adesso è certo che quando siamo eseguendo un’azione abitudinaria, nel cervello vi è grande attività in sue peculiari zone …..ciò significa, di constro, che è aumentata l’attività.
Il nostro cervello, quindi, non solamente è in grado di costruire connessioni (sinapsi) nuove, ma che è anche capace, se opportunamente stimolato, di continuare a formare anche neo-neuroni ….. arrivando, così, ad unirne molti insieme creando nuove reti neuronali. Questa peculiare caratteristica del nostro organo più nobile è indicata tecnicamente con il termine neuroplasticità; con questo temine si indica la capacità del cervello di modellarsi in continuo, consentendoci di sopravvivere nell’ambiente.
Che bello sarebbe se riuscissimo a portare queste nostre amiche (abitudini!!) a fare ciò che decidiamo noi, con piena consapevolezza!
Unendo le mie tre grandi passioni, la conoscenza del sistema nervoso ed endocrino come medico, l’attenzione ai risvolti piscologici di ogni nostra relazione sia con gli oggetti che con le persone ed il desiderio di suscitare negli altri maggiore consapevolezza di loro stessi in qualità di caoch, sono contento di fare un incontro di presentazione ….. di partecipazione con chi è desideroso di trovare la spinta ad uscire dalle abitudini che sente pesanti ….. opprimenti
Dopo il primo incontro di presentazione all’Harmonia mundi ne seguiranno, con cadenza quindicinale altri due.  

Ingresso Libero. Prenotazione sul sito

 


Alberto Matcovich ha 65 anni Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università “La Sapienza” di Roma ed ha conseguito tre specializzazioni (tossicologia, endocrinologia e medicina interna).
Gli aspetti psicologici della vita e delle relazioni hanno sempre attratto la sua curiosità, per cui ha approfondito varie discipline attinenti (la psicoanalisi, l’analisi transazionale, la gelstadt, la psicologia positiva).
Da circa dieci anni ha scoperto il coaching ed ha seguito vari corsi sia di indirizzo di business sia rivolti peculiarmente all’individuo con orientamento di padronanza personale e di executive.
Oltre all’attività di medico, libero professionista internista con indirizzo endocrinologico, quindi, da anni svolge attività nell’ambito del coaching integrando la formazione scientifica (endocrinoneurobiologica) e quella psicologica. 
Ha dato vita ad una nuova corrente chiamata Active-Bio-Coaching con percorsi sia di formazione per gruppi sia di incontri individuali.

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